Date ai lettori un storia in cui credere e vi concederanno del tempo. Questo è un passaggio fondamentale per chi vuole iniziare a scrivere un romanzo, perché a chi vi legge poco importa dei vostri sentimenti personali, vi concederà il proprio tempo solo se riuscirete a essere credibili.
Se leggiamo un libro è perché decidiamo di credere a ciò che lo scrittore ci racconta, anche se si tratta di volpi e di uva, di nani che accolgono una ragazza in fuga o di attraversare il bosco per andare ad accudire una nonnetta disabile. E sapete perché? Non perché tutti noi abbiamo una nonna, ma perché tutti prima poi ci troviamo a dover superare le difficoltà rappresentate da un bosco impervio: la parte più oscura di noi o della nostra vita.
Ecco un buon tema per una storia di successo, ma non provate a rubarlo, perché tanto lo ha già scritto qualcun altro!
Il suggerimento è, sì, di ascoltare la vostra urgenza di comunicare quella parte più profonda di voi, ma di plasmarla secondo i contorni di un’idea originale, darle forma di luoghi, immagini e personaggi da far rivivere sulla pagina.
Attenersi a questa regola generale, vi impedirà di lasciarvi andare a delle improbabili e noiosissime elucubrazioni, che infrangerebbero il tacito accordo fatto con i lettori. E perché ciò avvenga, una volta individuato il tema del romanzo, dovete essere sicuri che la trama e i personaggi che andrete a sviluppare intorno a esso siano credibili.
Avrete certamente un personaggio, che sarà spinto da un suo profondo desiderio ad agire in modi che infrangeranno l’equilibrio iniziale dell’ambiente in cui si trova, le sue scelte lo obbligheranno a fare i conti con se stesso, fino a produrre quel cambiamento – l’appagamento (o la perdita) del tanto agognato desiderio – che è poi la catarsi che ci si aspetta di trovare in ogni libro. Quel qualcosa con cui il personaggio in questione dovrà fare i conti, costituisce quasi certamente il vostro tema, ciò che avete sentito l’urgenza di raccontare.
Attenzione – raccontare – non spiegare!
I temi spesso esplorano idee universali e sono quasi sempre impliciti piuttosto che espliciti
(cit.: Wikipedia)
“Show don’t Tell”: cos’è davvero e come si applica la regola mentre si scrive un libro
Non si racconta, quindi, per rispondere soltanto alla propria esigenza di esprimersi, ma soprattutto all’esigenza dei lettori di emozionarsi, di entrare in empatia con la storia.
Tabella dei contenuti:
7 plot di base
Degli ottimi modelli da cui partire per iniziare a esplorare il tema del proprio romanzo in un’ottica meno personalistica, sono raccolti nel volume “The 7 basic plots, why we tell stories” del giornalista britannico Christopher Booker; la sua analisi di tutte le trame possibili realizzate nel corso della storia della letteratura, parte proprio dall’aspetto psicologico dei personaggi.
Superare il mostro
• L’eroe è chiamato ad affrontare e superare una personificazione terribile e mortale del male.
Esempi: Jurassic Park; Star Wars; James Bond.
Da pezzente a ricco
• Un giovane eroe, non ancora riconosciuto come tale, esce finalmente dalla povertà o dall’oscurità e raggiunge uno stato di splendore e felicità, anche se il suo cammino è sempre in salita.
Esempi: David Copperfield; Jane Eyre; Cenerentola.
La sfida
• L’eroe viene attirato verso una qualche meta lontana . Lungo la strada dovrà superare diverse insidie. Ma la storia non sarà completamente finita fin quando non raggiungerà l’obiettivo generale.
Esempi: Il Mago di Oz; Il Signore degli Anelli.
Viaggio e ritorno
• L’eroe viene bruscamente trasportato dal suo mondo ordinario verso un mondo anormale e, infine, di nuovo dove è iniziata la sua avventura.
Esempi: Alice nel Paese delle Meraviglie; Robinson Crusoe; Odissea; I Viaggi di Gulliver.
Commedia
• La chiave è la transizione tra due stati: il primo stato persiste durante la maggior parte della storia e nulla si vede chiaramente, c’è un’incertezza causata da qualche figura oscura, che non lascia trapelare la vera natura delle persone; il secondo stato arriva con il riconoscimento al culmine della storia, la figura malefica è in qualche modo catturata e tutto finalmente viene visto chiaramente.
Esempi: 4 Matrimoni e un Funerale; 10 Cose che Odio di Te.
Tragedia
• Si tratta di una trama in cui l’eroe non ottiene ciò che desidera e spesso finisce morto.
Esempi: Romeo e Giulietta; Giulio Cesare; Il Ritratto di Dorian Gray.
Rinascita
• Un giovane eroe cade sotto l’ombra di una potenza oscura. Per un po’, tutto può sembrare andare bene e la minaccia essersi ritirata, fino a quando riprende nuovo vigore e imprigiona l’eroe nella condizione di vivere la morte. Dopo molto tempo, quando sembra che il potere oscuro ha completamente trionfato, finalmente arriva la redenzione miracolosa per mano di altro eroe o eroina.
Esempi: La Bella Addormentata; Il Giardino Segreto.
L’esercizio
Per comprendere meglio cosa si intenda per tema di un racconto potete cercare di identificare quelli contenuti nelle storie appena citate, o in alternativa, analizzate i vostri romanzi preferiti e fate una lista di alcuni dei temi che avete trovato. Sceglietene uno e procedete a scrivere un elenco di modi alternativi in cui potrebbe essere sviluppato attraverso degli eventi concreti.
Di seguito trovate, poi, una serie di domande concepite da un creativo che si fa chiamare “Don The Idea Guy” (!) in modo da stimolare la mente ad intraprendere percorsi inesplorati. Basta scorrere l’indice per sentirsi già sopraffatti dalle possibilità.
Il tema così abbozzato vi aiuterà nella creazione della struttura in tre atti del romanzo che andremo a impostare nel prossimo esercizio.
Dalla teoria alla pratica
Volete sapere subito se il tema del vostro libro interesserà ai lettori? Bene, sfruttate il Web. Da Twitter ad Amazon, esiste su Internet tutta una gamma di strumenti che vi aiuteranno a scoprire, persino anticipare la possibile reazione del pubblico e a scrivere di conseguenza… A tutto il resto pensiamo noi!
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