Negli ultimi anni si assiste ad un crescente interesse delle aziende e del mondo del business in generale per lo storytelling, l’arte della narrazione il cui scopo è persuadere; convincere le persone a compiere una certa azione o ad acquistare un prodotto. Con lo storytelling , quelli che un tempo erano solo consumatori si sono trasformati in schiere di fan sfegatati, poiché è stato raccontato loro che possedere un certo oggetto, con un certo marchio sopra, è simbolo di un’appartenenza ad una cultura o ad una élite.
Questa tendenza non fa che confermarci quanto potenti siano le storie e di conseguenza quante nuove opportunità professionali si aprono per gli aspiranti scrittori. Soprattutto, ci suggerisce che chiunque abbia pubblicato un libro (un buon libro) non ha bisogno che gli vengano rivelate chissà quali strategie di promozione per farlo conoscere, tutto è già lì nella storia che ha scritto.
Quello che manca, piuttosto, è il tempo: chi conosce un po’ il web, che poi è il primo canale di promozione per gli scrittori, sa che non ha più di 2 minuti per catturare l’attenzione del pubblico; se li impiegate a spiegare che nel vostro romanzo succede questo, e poi quello e poi bla bla bla, siete fritti. Tutte le informazioni che vi sforzerete di dare ai lettori si perderanno nel flusso continuo dei contenuti che vengono pubblicati in Rete.
Il pubblico non vuole informazioni, il pubblico si sintonizza e resterà sintonizzato solo per assistere al dramma.
David Mamet
3 ingredienti per rendere una storia indimenticabile
Come, per forza di cose, non sappiamo mai cosa ci aspetta nella vita, e ogni giorno può essere quello decisivo per svoltare o cadere. Allo stesso modo, le storie che ci catturano sono quelle di cui non siamo in grado di prevedere gli sviluppi, viviamo le stesse paure e le stesse emozioni del protagonista nell’attesa di capire cosa ne sarà di lui. Se una storia senza azione diventa noiosa, un’azione scontata e prevedibile diventa assolutamente imperdonabile.
E’ il contrasto ad imprimere il ritmo alla storia, il punto di svolta che arriva quando tutto sembra perduto o viceversa la batosta che inevitabilmente attende il protagonista dietro l’angolo quando tutto va per il meglio.
Per approfondire: come creare suspense in un racconto.
L’eroe della storia è colui che per raggiungere un obiettivo, o appagare un desiderio, è disposto a superare qualsiasi ostacolo, trasformandosi da persona comune in qualcuno di straordinario. Chiaramente, l’obiettivo verso cui tendere deve essre talmente importante da smuovere il protagonista, e gli ostacoli dovranno risultare altrettanto plausibili. Se la trasformazione è facile, in pratica non c’è storia in cui i lettori possano immedesimarsi.
Gli ostacoli rendono il racconto avvincente, il divario tra ciò che il vostro eroe è all’inizio della storia e dove vuole arrivare. Cosa impedisce all’eroe di raggiungere la sua meta?
Per approfondire: 5 segreti per creare personaggi interessanti.
Le storie che lasciano una traccia sono quelle che hanno nascosto dentro un messaggio globale, una morale che non deve essere necessariamente esplicitata. Se avete fatto bene il vostro mestiere, sarà il lettore a non poter fare a meno di riflettere sul senso della storia, ad assegnare a questa un valore, in base alla propria esperienza e al proprio punto di vista. Il lavoro dello scrittore non è insegnare, ma raccontare nel modo più onesto possibile.
Il fatto che una storia sia frutto d’invenzione non significa che debba essere meno genuina. Anzi, se ben scritto un racconto può risultare più vero che la mera esposizione dei fatti.
Per approfondire: come trovare buone idee per la tua scrittura.
Ogni storia ha bisogno di una scintilla di qualcosa di straordinario, in modo che possa essere ricordata e condivisa. E nel mondo in cui viviamo oggi, l’onestà può essere uno degli elementi della storia più notevoli di tutti.
Sonia Simone – Copyblogger.com