Scrivere con i nuovi dispositivi digitali non significa soltanto cercare di utilizzare in maniera più creativa i suggerimenti di tastiera. Quello che scrivete tramite il vostro iPad, smartphone o tablet, finirà probabilmente sul web, il che richiede un’impostazione corretta anche dal lato codice. Vuol dire che da scrittori dovreste improvvisarvi anche programmatori?
Per fortuna, non proprio…
Molte delle applicazioni per la scrittura su mobile accettano la sintassi Markdown, uno strumento di conversione da testo ad HTML, sviluppato da John Gruber già nel 2004, proprio per gli scrittori web.
Nella pagina dedicata al progetto si legge che il “Markdown” è due cose:
1 una sintassi di formattazione di testo normale;
2 un software, scritto in Perl, che converte la formattazione del testo in HTML.
L’idea è che un documento scritto in Markdown dovrebbe essere pubblicabile così com’è, come testo normale, senza concentrarsi troppo sui tag con cui è stato contrassegnato. L’idea, quindi, è di rendere più facile leggere, scrivere e modificare la prosa.
Infatti, la sintassi è composta interamente da caratteri di punteggiatura scelti in modo da sembrare esattamente ciò che significano.
Gli asterischi attorno una parola servono per dare * enfasi *.
Gli stili di intestazione sono creati con segni di uguale ( = ) e trattini ( – ) in setext, o cancelletti ( # ) all’inizio della riga in atx-style; il numero di hashtag è uguale al livello di intestazione HTML.
Le citazioni sono indicate mediante email-style ‘ > ‘ parentesi angolari.
Un paragrafo è semplicemente una o più righe consecutive di testo, separate da una o più righe vuote.
E’ chiaro allora che mentre l’HTML è un formato di pubblicazione, il Markdown è un formato di scrittura, la cui sintassi affronta soltanto questioni che possono essere veicolate in testo normale. Che, tradotto, significa poter scrivere in qualsiasi momento, su qualsiasi dispositivo, in diversi formati.
Un testo creato tramite un programma di scrittura per desktop, può essere sincronizzato, grazie al cloud, al vostro iPad, ad esempio, per la modifica con Evernote, Textilus, Editorial o iAwriter (tutte applicazioni che accettano i markdown) e immediatamente convertito in Hmtl, RTF o Pdf.
Il processo di scrittura, ma soprattutto la pubblicazione, diventa più semplice e flessibile perché si svincola dalla rigidità dei formati. E, allora, dopo aver accettato di condividere un racconto con il resto del mondo grazie a @mention e #hashtag, impareremo anche a scriverli aggiungendo all’occorrenza *asterischi e _underscore, come parte del normale lavoro di editing?
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