Estratto da “Wattpad, istruzioni per l’uso”, strategie per ottenere il massimo dai racconti online.
Serie Guide alla Letteratura 2.0.
(…) se l’intenzione è di pubblicare un racconto che si compone di molteplici episodi, un personaggio deve sembrare avvicinarsi all’obiettivo, senza raggiungerlo completamente; ci devono essere cambi di direzione, colpi di scena, variazioni di ritmo e velocità, poiché una storia che si rispetti mette il lettore difronte a continui interrogativi, sia circa l’interpretazione della trama (dove siamo? Chi sono i personaggi? Cosa vogliono?), che dal punto di vista emozionale (cosa accadrà e perché?), motivandolo a proseguire attraverso la storia, ipotizzando possibili sviluppi, o sperando in un risultato mentre ne teme un altro. In particolare, sono le domande che potenzialmente potrebbero rimanere in sospeso a risultare cruciali per la suspense.
Questa può risiedere in una semplice domanda, come abbiamo visto, del tipo: che cosa sta per succedere? Oppure, il lettore può essere consapevole di cosa sta per accadere, ma non sa come accadrà o addirittura, sa esattamente cosa succederà, sa come, ma è ansioso di scoprire come reagirà il personaggio. Tutto dipende dagli indizi che vorrete lasciare lungo l’arco della storia e da ciò che invece intendete omettere.
Si può creare il cosiddetto effetto Hitchcock: leggendo tra le righe e applicando il buon senso e l’esperienza, i lettori (come il pubblico dei film di Hitchcock) possono trarre conclusioni su ciò che probabilmente è in arrivo. Ma, in quanto lettori non sono in grado di evitare che un personaggio cada in una trappola, che solo loro possono prevedere. Come quando urliamo alla protagonista di un thriller di non entrare in quella stanza buia! E d’altronde Hitchcock è stato un maestro in questo.
Un altro modo di creare tensione in un racconto può essere quello di alludere a un mistero o a un evento problematico, affidando l’informazione al dialogo interiore del protagonista o a uno scambio di battute con un personaggio secondario, e poi deviare l’attenzione fino alla risoluzione o al colpo di scena finale. Sebbene distratto dal proseguo dall’azione, il lettore è continuamente consapevole che qualcosa è rimasto in sospeso e quasi costretto a tornare, spinto dalla curiosità di scoprire l’arcano.
Perciò, al di là del tema principale che conduce avanti una storia, differenti elementi di suspense devono sovrapporsi in ogni scena o parte dell’azione. Per esempio, un corpo è stato ritrovato; l’obiettivo principale sarà sicuramente scoprire come è stato ucciso il personaggio, la risposta sembra essere all’interno di una grotta, ma è sicuro entrare? Che dire delle impronte giganti che portano nella grotta? Che cosa c’è dall’altra parte?
Gli elementi di genere saranno di grande aiuto per sviluppare la tensione
Il lettore entrerà nella storia già predisposto a un preciso stato d’animo, ricordate però che la prevedibilità è la morte della suspense e di conseguenza del racconto. Compito degli scrittori è dare ai lettori molto più di quanto si aspettano. Mentre scrivete chiedetevi: come posso giocare con le aspettative basate sulle convenzioni di genere per deviare i sospetti dei lettori, senza cadere in banali espedienti, anzi, mantenendo il racconto credibile, sorprendente, e più profondo di quanto non appaia?
Il modo in cui si desiderate che i lettori reagiscano, determinerà il modo in cui imposterete la vostra storia:
– conduceteli sulla strada della certezza se volete scioccarli con un colpo di scena (effetto sorpresa);
– costruite in modo soddisfacente tutti i potenziali esiti, se volete che pensino “non ho idea di come andrà a finire” (curiosità);
– create una situazione apparentemente impossibile per il protagonista da superare o conquistare, se volete enfatizzare il rapporto di identificazione che si è creato con i lettori (preoccupazione).
In Psycho questi 3 elementi sussistono tutti all’interno della stessa cornice narrativa: quella che seguiamo come la protagonista della vicenda muore praticamente a metà del racconto, e la vera storia inizia quando sua sorella va a cercarla; sappiamo che si sta mettendo a sua volta in pericolo, ma non sappiamo spiegarci perché fino alla rivelazione della vera identità di Beates.
Letture utili
Vediamo altri esempi di suspense narrativa tratti da noti racconti di genere:
– elementi di suspense in “Uno studio in rosso” di Arthur Conan Doyle: il cadavere di un uomo, un anello nuziale da donna, la scritta “Rache” (vendetta) sul muro.
– elementi di suspense in “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie: dieci persone estranee, l’invito da parte di un’ospite sconosciuto, la filastrocca che anticipa gli omicidi.
– elementi di suspense in “Il pozzo e il pendolo” di Edgar Allan Poe: un prigioniero legato dalla testa ai piedi, una cella buia e opprimente, una lama tagliente sospesa sopra di lui.
Sulla base di questi esempi, allora, possiamo definire la suspense come anticipazione. Questa si trova nelle premesse, non nell’azione in sé, è la costante promessa che qualcosa accadrà. Pertanto, se volete creare tensione nei vostri racconti, bisogna che mostriate ai lettori la direzione che gli eventi stanno prendendo, quale situazione, personaggio o relazione sta per essere inesorabilmente trasformata.
Invece di chiedervi: “Che cosa deve accadere?” Chiedetevi: “Cosa posso promettere andrà storto?” Aspetto i vostri commenti.