Ovvero, non esistono skateboard fluttuanti però…
Però il film di Robert Zemeckis molte cose le aveva previste. Tablet, schermi flessibili, realtà aumentata, fanno ormai parte della tecnologia che ha cambiato il nostro modo di fruire dell’informazione, e per quanto ci riguarda di leggere i libri. Ma di certo la transazione dall’analogico al digitale non si è conclusa qui e anche se della DeLorean si sono perse le tracce nel vecchio Far West, noi cerchiamo di fare un ulteriore salto nel futuro per provare ad indovinare come cambierà il nostro modo di leggere i libri.
Dalla mera trasposizione delle parole dalla carta ai bit, si è passati alla realizzazione di ebook arricchiti di contenuti multimediali, con i quali è anche possibile interagire. I primi proposti sono stati “Alice in the Wanderland” e “Pillars of the Earth” per iPad.
Eppure, ad eccezione dei libri per bambini o della saggistica, gli enhanced book non hanno ottenuto grande successo. Troppo somiglianti ai videogiochi o troppo legati ai device proprietari, gli ebook interattivi che veramente funzionano sono quelli che utilizzano ancora gli intramontabili collegamenti ipertestuali.
Un chiaro indizio di come nel futuro il digitale non soppianterà la carta, piuttosto servirà per arricchire ed integrare l’esperienza di lettura. E’ ciò che già succede con i Qr code e gli elementi di Realtà Aumentata, che consentono di accedere a contenuti extra legati al libro semplicemente inquadrando un codice con la fotocamera dello smartphone. Un passo avanti nello sviluppo di questo ibrido lo ha fatto Lorenzo Ceccotti, alias LRNZ, autore della graphic novel “Golem“, su cui ha inserito un chip che serve appunto a scaricare ulteriore materiale audio e video, approfondimenti sulla storia e passaggi nascosti.
“Funziona proprio come una lente d’ingrandimento magica”, ha spiegato nelle sue interviste, “sfogliando il libro e guardando attraverso lo schermo del device, alcuni disegni attivano i collegamenti. È solo un modo ‘altro’ di fruire del libro, ed è parte integrante dell’universo che ho immaginato.
Tutti gli oggetti sono ‘parlanti, hanno informazioni aggiunte, e interagiscono con le persone stressandole. Non sono riuscito a resistere all’idea di essere il primo a mettere un piede in questo universo in cui gli oggetti si danno da fare per invaderti la vita”.
Una bella sfida, che LRNZ sembra aver vinto, visto il successo della sua storia. Eppure, già di per se la narrativa ci invade la vita; leggere stimola l’immaginazione e le emozioni, senza bisogno di chissà quali tecnologie. Quindi, cosa può veramente aggiungere il digitale ad un romanzo?
Se lo saranno chiesto anche al MIT prima di iniziare a sviluppare Sensory Fiction: un supporto indossabile abbinato al libro, che consente di provare le stesse emozioni dei personaggi di cui si stanno seguendo le vicende.
In pratica i led che coprono la superficie del libro si animano a seconda dei cambiamenti di atmosfera nella storia, mentre alcuni passaggi innescano delle reazioni fisiche nel lettore – vibrazioni, cambiamenti di pressione o temperatura – trasmesse dai sensori istallati sulla cintura.
Posso immaginare il sorriso scettico che si è stampato sulle vostre facce, suppongo sia lo stesso che avevamo tutti dopo la prima visione di Ritorno al Futuro… Dai, davvero fra trent’anni vi vedete ancora a sfogliare il caro vecchio libro, armati solo della vostra immaginazione?