Avete scritto un racconto breve, piacevole, divertente, e volete farlo conoscere al pubblico, subito, magari in un modo alternativo al solito ebook, che vi costerebbe tempo ed impegno. E cosa c’è di più immediato del raccontare una storia sui social network?
Già… Ma come si trasforma un racconto classico in immagini o in status brevi abbastanza da catturare l’attenzione del lettore? E, soprattutto, quale social network scegliere?
La verità è che i social sono un mezzo utile per costruirsi una solida base di fan e provare a trasformarne qualcuno anche in acquirente. Pertanto, la scelta dovrebbe dipendere soprattutto dal tipo di pubblico a cui intendete rivolgervi.
Chi sono i vostri lettori e dove si trovano?
Per scoprirlo potete sfruttare le statistiche di Facebook Insights, Google Analytics o Twitter Analytics, che vi consentono di conoscere esattamente i vostri lettori in base a sesso, età, posizione e interessi. Anche se il lavoro di intercettazione del proprio pubblico, come abbiamo già constatato, può essere fatto a monte del processo di scrittura, stabilendo a priori a chi state raccontando la vostra storia.
Dopo aver raccolto i dati necessari a farvi un’idea più chiara di chi sono i vostri lettori, bisognerà capire qual è il social network su cui trascorrono la maggior parte del loro tempo. Prima di eleggerlo a canale ideale per pubblicare i vostri racconti, però, tenete presente che ogni social ha precise regole di interazione e comportamento.
Su Facebook le persone condividono le proprie preferenze (mi piace, non mi piace, mi sento…) con amici e familiari. Più o meno inconsciamente, raccomandano prodotti e servizi, facendo del social una piattaforma ideale per la vendita e il passaparola.
Su Twitter, invece, si condividono notizie e informazioni in tempo reale, perciò i contenuti scorrono sulla timeline ad una velocità decisamente superiore rispetto a Facebook. Però, grazie all’impiego di applicazioni di terze parti, si può riuscire a gestire il flusso dei messaggi per creare delle vere e proprie narrazioni interattive.
YouTube, insieme a Google, è il motore di ricerca più usato su Internet per trovare informazioni pratiche, guide e tutorial. Il che lo rende il social network su misura per scrittori di saggistica e blogger.
Instagram è dedicato ad un pubblico giovane, che interagisce tramite immagini. Molti brand stanno iniziando ad utilizzarlo come una sorta di catalogo online, ma alcuni scrittori pionieri sono riusciti a trovare uno spazio anche per racconti innovativi.
LinkedIn, social network dedicato ai professionisti, si direbbe ideale per gli scrittori di saggistica che hanno necessità di mettersi in contatto con precisi gruppi di interesse per sviluppare argomenti e conversazioni intorno al tema del libro.
Su Pinterest le persone condividono album di immagini, suddivisi per argomenti di interesse. In realtà, il social sembra volersi trasformare in un ecommerce, in cui ogni foto del prodotto è collegata alla pagina di vendita, ma non è detto che non resti spazi per la creatività. Le immagini possono raccontare molto e ben venga se poi l’emozione si trasforma in vendita.
Secondo la guida “The 5 kind of messages for social media” di DIYAuthor.com, il segreto per trovare il giusto equilibrio è riuscire a condividere messaggi promozionali che risultino anche creativi e interessanti per il pubblico.
Perciò, accanto al racconto vero e proprio, potreste pensare di condividere:
– aneddoti legati alla storia;
– dietro le quinte;
– scene che avete deciso di tagliare;
– notizie correlate al tema del racconto;
– contenuti esclusivi;
– pareri e recensioni del pubblico;
– scene o modifiche suggerite dai lettori.
Con quale frequenza pubblicare sui social network
Twitter: 3 volte al giorno, poiché è provato che l’interesse diminuisce dopo il terzo Tweet.
Facebook: 2 volte al giorno, al massimo, prima che like e commenti comincino a diminuire drasticamente.
LinkedIn: 1 volta al giorno permette di raggiungere ben il 60% del proprio pubblico.
Google Plus: 3 volte al giorno, secondo alcuni esperimenti che dimostrano come il traffico cala fino al 50% se la frequenza di pubblicazione diminuisce.
Pinterest – 5 volte al giorno, o più – Instagram – 1,5 (!) volte al giorno, o più.
Lo so, sembra una specie di posologia (1/2 pasticca 2 volte al giorno), ma prendete queste indicazioni come buone pratiche da cui partire per trovare la formula ideale, quella con cui riuscite ad ottenere il maggiore riscontro di pubblico. E non dimenticate che ogni messaggio deve adattarsi al mezzo.
Una risposta
avrei molte storie da raccontare….chiaramente non romanzi ma scorci di vita passata e presente che potrebbero interessare. Sono un autodidatta e ho gia’ pubblicato un libro anni fa. Un Editore disonesto mi fece lavorare un anno per pagarmi la pubblicazione. Deluso penso che raccontare gratis sia piu’ gratificante . Ciao!