In un periodo caratterizzato dalla sovrabbondanza di libri, soprattutto quelli digitali, senza una corrispondente edizione cartacea e che non vanno mai fuori catalogo, il successo di vendite si basa sull’effetto moltiplicatore delle recensioni ottenute e del passa parola. Quindi, diventa fondamentale riuscire a capire, non soltanto come i lettori trovano il nostro libro, ma soprattutto come si comportano dopo averlo letto.
Le statistiche e gli algoritmi, in questo, stanno diventando di grande aiuto anche per i “letterati”… o comunque per chiunque intende vivere di scrittura.
La Jellybooks, ad esempio, di recente ha rilasciato un codice javascript, che può essere integrato all’interno degli book, per monitorare come gli utenti effettivamente li leggono. Questo Reader Analytics, in pratica, applica sui file ePub 3 molti dei principi tecnici che vengono utilizzati da Google Analytics per le pagine web.
Basta caricare sul portale VIP Jellybooks una copia del proprio ebook, al quale verrà aggiunto uno speciale codice di monitoraggio, chiamato candy.js.
I file ebook con i codici di monitoraggio personalizzati vengono poi inviati a dei focus group; dei gruppi di lettura che, a seconda delle preferenze, possono essere selezionati dagli autori in prima persona o dalla stessa Jellybooks.
Infine, i partecipanti al gruppo sono invitati, al termine di ogni capitolo, a condividere i propri dati lettura sui server della piattaforma.
I dati raccolti da Reader Analytics permettono all’autore di sapere:
– quando i lettori iniziano un nuovo capitolo
– la velocità media di lettura
– la lunghezza delle sessioni di lettura
– la posizione in cui i lettori abbandonano un ebook
– l’ora del giorno in cui un ebook viene letto
– i clic ottenuti su link o immagini presenti nell’ebook
I dati vengono visualizzati sia per singoli lettori, che come medie di gruppo, così è possibile correlare lo stile di lettura alle tipologie di utenti.
Com’è possibile utilizzare i dati che Jellybooks raccoglie:
– per apportare miglioramenti editoriali, quando si dispone solo di una prima bozza;
– per stabilire come posizionare al meglio sul mercato un ebook già pronto per la pubblicazione;
– per decidere le strategie promozionali dopo la pubblicazione.
Come ha dichiarato il fondatore del servizio, Andrew Rhomberg, questa tecnologia non ci dice se un libro è buono o cattivo, si limita a identificare il tipo di libri a cui sono interessati particolari tipi di lettori.
“C’è molta paura che l’afflusso di dati porterà a pubblicare solo più biografie di celebrità e romanzi sui vampiri. Ma penso che questa paura è infondata e oscura le potenzialità di una tecnologia che prima di tutto ci permette di giudicare a che tipo di pubblico un libro fa appello.
“Non si tratta semplicemente di verificare o confutare le nostre idee su come la gente legge, piuttosto di comprendere la diversità dei lettori e il modo in cui nel settore editoriale siamo in grado di soddisfare al meglio i loro interessi e bisogni”.