Per ogni Paese incontrerò un Poeta e racconterò attraverso le sue parole i caratteri del suo popolo. Parlerò con loro per poter interpretare, attraverso le loro chiavi di lettura, il loro mondo.
E’ questo l’obiettivo della giornalista, blogger, scrittrice, poetessa (e chi più ne ha più ne metta) Valeria Gentile, che lo scorso anno decide di intraprendere un viaggio non attraverso i luoghi, ma attraverso l’umanità e le sue parole, per capire a cosa serve e se ancora oggi, negli anni duemila, ha senso essere un poeta.
Attraverso i poeti si ascolta l’indole di una comunità, se ne comprende l’essenza profonda [..] l’obiettivo è “romanzare” un tema così pesante in apparenza e avvicinare la poesia ai lettori, per ridar fiato all’umanità distratta e rendere questo genere letterario un bene alla portata di tutti, perché la poesia è di tutti.
Viagginversi è quindi un reportage poetico-antropologico, intrapreso per andare a scovare quella “bellezza che salva l’umanità dall’autodistruzione, anche in luoghi difficili da gestire”. E infatti Valeria per iniziare il suo cammino è partita proprio alla volta di Beirut, per raccontarci il Libano attraverso le rime di Joumana Haddad “la più amata e la più odiata scrittrice del mondo arabo”.
Molti altri artisti e incotri controversi attendono Valeria in Palestina, Turchia,Iran, Bosnia, Bulgaria, Senegal e perfino in Mali con i Poeti Tuareg. In attesa delle prossime tappe di Viagginversi è possibile guardare i fotoreportage da Giappone e Cina, con Akira Takenami e Ho Wu Yin Ching.
Buon Viaggio in Versi!
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