Un ultimo sorprendente studio del gruppo Nielsen ribalta in toto quanto si è sempre sostenuto fin dalla comparsa degli smartphone, ovvero che la lettura tramite questa tipologia di dispositivi compromettesse la comprensione dei contenuti. Non solo, secondo NN/g non è più la brevità la regola a cui ogni scrittore dovrebbe attenersi per rendere accessibili le proprie opere anche in mobilità, bensì sono necessarie semplicità e linearità, come a dire che un libro-app non per forza deve essere un prodotto interattivo.
Ma vediamo nel dettaglio i risultati della ricerca, Reading Content on Mobile Devices, e cosa se ne possiamo dedurre, nell’ottica di ottimizzare la nostra scrittura anche per i dispositivi mobili.
Abbiamo chiesto a 276 partecipanti di leggere una serie di articoli su vari argomenti, sia su telefono cellulare che su personal computer. Al termine di ogni articolo, poi, abbiamo chiesto ai partecipanti di rispondere ad alcune domande per misurare il loro livello di comprensione del contenuto. Non abbiamo trovato differenze sostanziali nei punteggi di comprensione dei partecipanti, sia che stessero leggendo su un dispositivo mobile o su un computer.
La difficoltà degli articoli ( “facile” o “difficile”) è stata determinata dalla lunghezza dell’articolo (numero di parole) e la difficoltà del linguaggio utilizzato (in base ai livelli della Flesch-Kincaid Readability formula). Tutti gli articoli sono stati presentati su uno stesso modello di pagina web, dalla semplice struttura in HTML.
I partecipanti hanno letto la metà degli articoli su computer e l’altra metà su un telefono, alternando poi la lettura tra computer e telefono (la scelta del dispositivo utilizzato da ogni persona per il primo articolo è stata casuale). Dopo la lettura di ogni articolo, hanno risposto a domande a scelta multipla per valutare come avevano compreso e registrato le informazioni.
Quando i nostri risultati hanno iniziato a contraddire le precedenti ricerche, suggerendo che non vi era alcuna differenza nella comprensione dei contenuti tra mobile e computer, abbiamo dovuto considerare la possibilità che la nostra metodologia fosse difettosa, e quindi abbiamo proceduto ad eseguire una serie di prove con diversi stimoli e condizioni.
Per un campione pilota abbiamo usato contenuti estratti da siti web in tempo reale, mentre per gli altri abbiamo usato articoli scritti da noi stessi, così da avere più controllo sul contenuto (…) In ogni fase dello studio abbiamo ottimizzato la nostra metodologia, ma abbiamo trovato lo stesso risultato sorprendente: nessuna differenza percepibile nella comprensione della lettura tra i dispositivi.
Abbiamo anche catturato il tempo che ogni utente ha dedicato alla lettura di ogni articolo. Poiché gli articoli variavano in lunghezza, invece di analizzare il tempo di lettura complessiva, abbiamo esaminato la velocità di lettura, definita come il tempo di lettura ad articolo diviso per la lunghezza dell’articolo.
Passaggi semplici sono stati letti abbastanza velocemente su entrambi i dispositivi, ma passaggi difficili hanno richiesto più tempo su mobile rispetto al computer. (In media, i partecipanti hanno trascorso circa 30 millisecondi in più su ogni parola durante la lettura su cellulare che su un computer).
Questo suggerisce che la lettura su cellulare diventa più difficile quanto più aumenta la complessità dei contenuti.
Raccomandazioni per la scrittura di contenuti su dispositivi mobili
Per i contenuti lineari come gli articoli, contenuti particolarmente facili da leggere, la comprensione sul mobile sembra essere in pari con dispositivi più grandi. Ma la maggior parte della scrittura sul web è in un formato non lineare, richiede un certo grado di sforzo interattivo e comparativo, che grava il lettore di un ulteriore carico cognitivo.
Anche se la comprensione della lettura sui dispositivi mobili sembra essere paragonabile con la comprensione della lettura su computer, non significa che possiamo ignorare le limitazioni ancora presenti. Molte attività mobili sono eseguite anche on-the-go, il che significa che le condizioni ambientali spesso frammentano l’attenzione e la messa a fuoco dell’utente.
Detto questo, si ci può rilassare sul requisito della brevità se il contenuto mobile:
- è opportunamente scritto per il pubblico web generalista (no argomenti difficili o linguaggio complesso);
- serve come forma di intrattenimento, passatempo, o a scopo informativo.
Per tutti gli altri scenari (ovvero quelli che richiedono un certo grado di interazione del lettore) la brevità rimane ancora un elemento critico.
Una risposta
Il Mobile è il nuovo “nobile” 🙂