Il Grande Romanzo SIC, ormai prossimo alla conclusione, sarà il primo romanzo scritto a 200 mani della storia. La redazione di Storia Continua ci ha chiesto di raccontare la genesi e lo sviluppo di questa impresa.
Come già accennavamo nel nostro precedente intervento su questo blog, scrivere un romanzo a moltissime mani era uno degli obiettivi del progetto SIC fin dall’inizio. Inizialmente dovevano essere 100 mani (50 autori), poi grazie alla visibilità ottenuta dal progetto siamo riusciti a raggiungere i cento scrittori e, dunque, le famose 200 mani. I lavori sono cominciati nel febbraio 2009, mentre la scrittura è iniziata ufficialmente il 25 aprile 2009.
Nei primi due anni di sviluppo della SIC avevamo scritto cinque racconti con lo scopo dichiarato di affinare il metodo, tuttavia un’impresa del genere, oltre a un metodo perfettamente rodato richiedeva anche modifiche ad hoc, atte a gestire un gruppo di così grandi dimensioni. Inoltre, volevamo che il Grande Romanzo, a differenza dei racconti scritti fino a quel momento col metodo SIC, non si basasse su un’idea di storia decisa da noi o da uno dei coordinatori, ma su un soggetto originale stabilito collettivamente dai partecipanti.
Il metodo aveva dimostrato la sua efficacia, ma prima di applicarlo alla scrittura di un romanzo – e prima di mobilitare 100 persone nell’impresa – era necessario risolvere questi due problemi cruciali.
Per quanto riguarda la necessità di un soggetto collettivo, abbiamo chiesto agli scrittori di inviarci storie e aneddoti di fatti accaduti a loro parenti o conoscenti durante la Seconda Guerra Mondiale in Italia. Potevano inviare quello che desideravano, l’importante era che si trattasse di storie tramandate per via orale. L’iniziativa ha avuto successo e abbiamo ricevuto dagli iscritti oltre 200 pagine di materiali di ogni genere, con un’ampia distribuzione geografica. Ovviamente partigiani, tedeschi, fascisti e alleati facevano la parte del leone ma c’era di tutto: storie di bombardamenti, di salvataggi rocamboleschi, di viaggi disperati, di incontri fortuiti, di lavoro nelle fabbriche di armamenti, e poi francesi, gallesi, marocchini, indiani, anarchici, monarchici, preti, massoni, anziani, bambini, disabili, ragazze in fiore, energumeni… Sulla base di questi aneddoti abbiamo elaborato il soggetto: si tratta di un romanzo storico che racconta le tre storie parallele di un ufficiale di marina sbandato dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, che sceglierà di unirsi alla Resistenza, di sua sorella, rimasta sola e in gravi difficoltà in una Milano bombardata, e del marito di lei, che trascorre tutta la guerra imboscato in un solaio in campagna, dove perde progressivamente la ragione.
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Risolto il problema del soggetto, c’era da fare i conti con la gestione di 100 autori. I cinque racconti scritti fino a quel momento con il metodo SIC avevano infatti avuto una media di 7-8 autori. Dopo aver valutato e scartato molte ipotesi, come il ricorso a sottogruppi che lavorassero con un wiki, abbiamo deciso di organizzare il lavoro attraverso un sistema di prenotazioni: ogni scheda del Grande Romanzo SIC ha avuto da 4 a 8 posti disponibili a seconda dell’importanza, con gli scrittori invitati a prenotare, in ogni fase, un numero minimo e un numero massimo di schede, in modo da avere una distribuzione ottimale del carico di lavoro. Abbiamo quindi preparato un calendario delle consegne per scaglionare il lavoro di composizione dei Direttori Artistici. Ogni settimana rendevamo aperte alla prenotazione alcune schede; nel frattempo ricevevamo dagli scrittori le individuali della settimana precedente e le passavamo ai DA per la composizione. Una volta composte, le schede definitive venivano inviate in mail a tutti gli scrittori e pubblicate sul sito, in un archivio sempre accessibile agli autori.
L’organizzazione del lavoro è stata rigorosa ma lineare: abbiamo scelto di usare come strumento principe la e-mail, il più “primordiale” degli strumenti web, sia per una questione di accessibilità al progetto che per semplicità di archiviazione e gestione dei materiali. Con questa catena di prenotazione, scrittura e composizione, in media ogni settimana sono state prodotte 4 schede definitive.
Per prima cosa abbiamo realizzato le schede per i personaggi e i luoghi, dopodiché ci siamo concentrati sul “trattamento”, ossia su schede di approfondimento del soggetto, volte a particolareggiare le singole scene. Questa fase costituisce la principale innovazione al metodo introdotta nel Grande Romanzo, e si è rivelata fondamentale per dare corpo e sostanza al libro, per permettere agli scrittori scelte narrative in corso d’opera, ma anche per far “ripassare” l’intera vicenda ai partecipanti, che si sono così approcciati alla scrittura vera e propria con un’idea molto chiara di tutti gli elementi del libro e non solo di quelli a cui ciascuno aveva lavorato.
Dopo il trattamento siamo passati alle schede stesura, ovvero alle “scene” vere e proprie del romanzo. Tutto il lavoro ha richiesto 15 mesi di tempo, ha impiegato 8 Direttori Artistici, 78 scrittori che hanno consegnato almeno una scheda o un aneddoto (di questi, 40 ne hanno consegnate più di 10) e 20 tra revisori, storici e traduttori dialettali. Sono state consegnate 935 schede individuali, per circa 3000 pagine di materiale, dalle quali sono state composte 170 schede definitive (24 schede personaggio, 35 schede luogo, 18 schede trattamento, 93 schede stesura).
L’ultima fase è stata quella di revisione, che si è svolta in quattro ritiri in un eremo collinare e si è avvalsa dell’aiuto di un gruppo di editor e di un gruppo di storici appositamente reclutati. Lì abbiamo riletto tutte le schede stesura, sia nell’ordine in cui staranno nel romanzo, sia per singoli protagonisti; abbiamo letto le schede di valutazione inviate dai revisori e le abbiamo confrontate con le nostre; abbiamo stilato rappresentazioni grafiche delle varie parti del romanzo così da realizzare dove vi fossero momenti di calo della tensione narrativa o della qualità della scrittura; siamo intervenuti sulle schede meno coerenti correggendo e reintegrando secondo quanto stabilito nel soggetto e nel trattamento; abbiamo tagliato parti o comprimari inutili e ripescato dalle schede individuali spunti invece validi; abbiamo ampliato uno snodo cruciale e preso decisioni riguardo la lingua e lo spirito del romanzo; abbiamo controllato la plausibilità storica e geografica di un centinaio di situazioni e corretto le incongruenze segnalate dagli storici che avevamo reclutato; abbiamo riorganizzato i capitoli e la narrazione secondo la cronologia stabilita; abbiamo provato varie possibilità di montaggio delle tre vicende fino a giungere a quella definitiva, che abbiamo oggi in mano. Considerando il lavoro ancora da fare, calcoliamo di avere una bozza leggibile dagli editori per la fine di gennaio.
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