Per secoli, leggere è in gran parte stato un atto solitario e privato, un intimo scambio tra il lettore e le parole sulla pagina. Ma l’aumento dei libri digitali ha indotto un profondo cambiamento nel modo in cui si legge, trasformando questa attività in qualcosa di misurabile, quasi pubblico.
I principali attori della nuova editoria, Amazon, Apple e Google, riescono facilmente a tenere traccia di quanto tempo i lettori dedicano ad un ebook, fino a che punto lo leggono e che termini di ricerca usano per trovare loro libri. Dispositivi come l’iPad, Kindle Fire e Nook, registrano quante volte i lettori aprono le applicazioni per la lettura e quanto tempo passano a leggere. I rivenditori e alcuni editori stanno iniziando a vagliare i dati, ottenendo una conoscenza senza precedenti del modo in cui le persone interagiscono con i libri.
Barnes & Noble, che rappresenta tra 25% e il 30% del mercato degli ebook, attraverso il suo e-reader Nook, ha recentemente iniziato a studiare il comportamento di lettura dei clienti, rivelando come questi entrino in contatto con particolari generi di letteratura. Hilt Jim, vice presidente della società, dichiara che l’azienda sta iniziando a condividere le proprie conoscenze con gli editori per aiutarli a creare libri che catturino meglio l’attenzione.
Tali intuizioni stanno già delineando i tipi di libri che Barnes & Noble vende sulla sua piattaforma Nook. Hilt dice che, da quando i dati hanno mostrato che i lettori abbandonano regolarmente i lavori di saggistica troppo lunga, l’azienda ha iniziato a ricercare modi differenti per renderli più coinvolgenti. Hanno deciso di lanciare “Nook Snaps”, opere brevi su argomenti che vanno dalla perdita di peso, alla religione, al movimento Occupy Wall Street.
“La tendenza più grande che stiamo cercando di studiare riguarda proprio il tipo di libri che vengono abbandonati più facilmente e che cosa possiamo fare con gli editori per evitarlo. Se siamo in grado di aiutare gli autori a creare libri in un modo ancora più semplice di quello attuale, è una vittoria per tutti.”
Gli editori stanno solo cominciando a rimuginare sul potenziale utilizzo dei dati raccolti con gli ereader. Molti sono scettici sul fatto che le analisi possano aiutarli nella battaglia in corso del settore per corteggiare i consumatori, sempre più distratti da giochi e social media. Ma in un momento in cui gli editori tradizionali stanno perdendo terreno rispetto a giganti tecnologici come Amazon e Apple, analisi migliori sembrano offrire possibilità allettanti.
Amazon, in particolare, ha un vantaggio in questo campo: è sia un rivenditore che un editore, il che pone l’azienda in una posizione unica per utilizzare i dati raccolti sulle abitudini di lettura dei suoi clienti. Non è un segreto che Amazon e altri rivenditori digitali tracciano e memorizzano informazioni dettagliate su quali libri vengono acquistati e letti. Gli utenti Kindle firmano un accordo che autorizza l’azienda a memorizzare nei suoi server i dati provenienti dal dispositivo, come l’ultima pagina letta, i segnalibri, le annotazioni.
“Pensiamo a questo come all’intelligenza collettiva di tutte le persone che leggono su Kindle”, dice la portavoce Amazon Kinley Pearsall.
Nel frattempo, il passaggio al digitale ha alimentato una corsa agli armamenti tra le start-up che cercano di far fruttare l’enorme mole di dati raccolti dai dispositivi e dalle applicazioni di lettura. Nuovi servizi di e-reading, che consentono ai lettori di acquistare e conservare libri in una biblioteca digitale e leggere su dispositivi diversi, hanno alcuni dei software di lettura più sofisticati in fatto di monitoraggio.
La piattaforma Copia, che ha 50.000 abbonati, raccoglie dati demografici dei propri utenti, incluso età, sesso, il livello di scolarizzazione delle persone che hanno acquistato titoli particolari, così come il numero di volte che tali libri sono stati scaricati, aperti e letti. Copia aggrega i dati, in modo che i singoli utenti non siano identificabili, ma condivide le sue informazioni con gli editori che ne fanno richiesta.
Alcuni editori stanno già cominciando a testare i libri sul mercato digitale, prima di rilasciarne una versione in stampa. Pochi, però, sono gli editori che si sono spinti così avanti nelle sperimentazioni come ha fatto la casa editrice digitale Coliloquy. Creata all’inizio di quest’anno da Lue Waynn, un informatico ed ex ingegnere di Google, e Lisa Rutherford.
Gli ebook Coliloquy, che sono disponibili su Kindle, Nook e Android, permettono di personalizzare i personaggi e le trame. La società aggrega i dati raccolti dalle selezioni dei lettori e li invia agli autori, che si possono così regolare sugli sviluppi di una storia nei loro prossimi libri, fare in modo che riflettano le scelte più popolari.
Coliloquy ha sviluppato il suo software tramite Amazon’s Kindle developer program, che permette alle aziende esterne di creare contenuti interattivi per il Kindle. La loro piattaforma si basa su algoritmi complessi, simili a software di gioco, che consente ai lettori di scegliere tra diversi percorsi narrativi. La società ha assunto sei redattori, cinque programmatori e comincia a reclutare autori per una serie di generi, tra romanticismo, saggistica, young-adult, fantasy ed erotico.
Alcuni temono che un approccio alla narrativa guidato dai dati potrebbe ostacolare i tipo di spregiudicatezza creativa che alle volte produce la grande letteratura. “Il fatto è che un libro può essere eccentrico, può essere della lunghezza di cui ha bisogno di essere e questo è qualcosa con cui il lettore non dovrebbe avere nulla a che fare”, dice Jonathan Galassi, presidente ed editore di Farrar, Straus & Giroux. “Non abbiamo intenzione di ridurre ‘Guerra e pace’ perché qualcuno non l’ha finito.”
Liberamente tradotto da “Your ebook is reading you” di Alexandra Alter
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