Un ingegnere civile diventato autore di fumetti per caso. Così si definisce Giorgio Pezzin, scrittore, sceneggiatore, animatore della community per fumettisti ComicsBay. Dopo decenni passati al servizio della Disney – ma non solo – e più di 830 storie realizzate, capisce finalmente di poter fare tutto da se.
Perché hai deciso di diventare un autore indipendente? E perché proprio con Narcissus?
La migliore risposta l’ho data nel blog di Narcissus che mi ha ospitato invitandomi a rispondere alla stessa domanda. La risposta è lunga e articolata ma, in sintesi, pubblicare direttamente le mie storie è sempre stata un’idea fissa e il sito FumettieStorie è nato nel 2000 (circa dieci secoli fa) proprio per realizzare questo sogno.
Con mio figlio Paolo, abile programmatore, preparammo un sito di fumetti a pagamento che avrebbe dovuto remunerare gli autori in funzione delle pagine lette dai visitatori, che avrebbero prepagato un abbonamento. Ma non c’era Paypal, non c’era l’ADSL, non c’era la PostePay, la rete era lenta, insomma era troppo presto per tutto e il risultato fu zero. Da allora però non ho mai smesso di riprovarci.
Il mercato si è evoluto e Narcissu è, secondo me, lo strumento migliore per pubblicare non solo su iTunes, ma in molti altri market. Il tutto automaticamente e senza complicazioni fiscali per l’Autore. Per questo mi sento di consigliarlo.
Sei un fumettista, cosa ha significato per te l’avvento dell’Ipad e degli enhanced books?
L’Ipad è stato una vera rivoluzione. La gente aveva uno strumento efficiente per leggere i fumetti meglio che sullo schermo di un computer e soprattutto è nato un market dove avrebbero potuto pagare facilmente e remunerare gli autori. Ovviamente, se a luglio è stato venduto il primo iPad, a dicembre pubblicavo le prime applicazioni a fumetti sull’Apple Store.
Ma creare applicazioni per Apple è costoso e complicato. Al momento la maggior parte di noi autori e degli Editori si è limitata a trasportare su iPad i fumetti com’erano già fatti. Un normale PDF, insomma, o una semplice sequenza di immagini. Tuttavia questo è riduttivo. Molti fumetti, anzi quasi tutti e soprattutto quelli in formato “francese” sono costruiti per pagine grandi il doppio dell’iPad, formato A4 o anche superiori.
I fumetti vivono anche per la disposizione delle vignette nella tavola che creano “movimento” e suggestioni narrative. Rimpicciolire la tavola intera sulla diagonale dell’Ipad rimpicciolisce anche il testo rendendo il fumetto illeggibile. Solo TOPOLINO e DIABOLIK sono, fortunatamente per loro, del formato giusto; tutto il resto, anche i fumetti Marvel, sono tutto sommato inadeguati, soprattutto dove le vignette sono a tutta pagina, con molti testi diffusi qua e là “in stile Marvel” appunto.
Quindi gli Editori hanno dovuto escogitare vari trucchi per pubblicare le vecchie storie già disponibili (slittamenti automatici su ciascuna vignetta, sequenze di vignette invece che di pagine…) il risultato è però secondo me sempre inferiore all’originale.Nel ripubblicare le mie storie di CAPITAN ROGERS e ROBIN E MARY – GRANDI AVVENTURE ( e altre che seguiranno) ho preferito fare un lavoro più radicale e rimontare le pagine e adottare il formato a due strisce orizzontali, ottimale per l’Ipad.
Ho quindi tagliato in due le pagine che erano a quattro strisce, rimodellando tutte le vignette e riscrivendo anche i testi nella misura giusta per essere letti nel nuovo formato. Ne è risultato un fumetto scorrevole, con le vignette più grandi dell’edizione cartacea, esaltate nei colori e nel disegno dalla retroilluminazione.
Visto che le vignette erano più grandi, ne ho anche approfittato per restaurare il colore e le sbavature di stampa, ottenendo risultati molto migliori del cartaceo. Nel complesso sono molto soddisfatto anche se il lavoro da fare è enorme. Ho più di 100 storie da restaurare e mi ci vorrà di sicuro qualche anno.
Quali strumenti utilizzi per la produzione in digitale delle tue storie a fumetti?
Premesso che io scrivo la storia, la sceneggiatura e curo il lettering e l’editing finale, i disegni sono di Roberto Marini e i colori digitali di Federico Pietrobon.
Io uso Open Office per i testi e usiamo Photoshop per il colore e il disegno. Marini usa anche Sketchbook-Pro per le matite digitali. Come hardware tutti usiamo il Mac e Roberto Marini usa una tavoletta grafica Wacom Cintiq da 21”.Le antiche carta, matita, gomma e pennello con inchiostro di china sono ormai un ricordo da lungo tempo.
E’ da chiarire però che, nonostante i disegni siano fatti “con” il computer, questi non sono fatti “dal” computer ma sempre e solo dalla mano dell’uomo, in questo caso dall’abilissimo Roberto Marini che, come nel fumetto più classico, prima disegna le tavole in “matita” digitale, e poi le ripassa in “china” digitale.
Infine, Federico Pietrobon le colora con i colori digitali dati però sono dati sempre in modo classico, colorando con il pennello digitale gli sfondi, gli oggetti e le persone che poi vengono valorizzati dalle ombre.
Insomma è un lavoro impegnatissimo, difficile e lungo. Una storia di ROBIN E MARY, per esempio, formata da 48 tavole a 4 strisce (che diventano 96 pagine per l’iPad) richiede cinque mesi del lavoro di Marini e quasi due mesi per me e Pietrobon, senza contare la versione per l’Ipad.
Fare fumetto è ancora un mestiere artigianale che richiede un talento naturale abbinato ad un lungo apprendistato e ad impegno costante.
Tuttavia non è questo secondo me il risultato finale. E’ evidente che i “libri avanzati” richiedono ben altro di un PDF più o meno restaurati. I libri del futuro (e alcuni sono già disponibili) contengono anche rumori, suoni, voci, animazioni.
Tuttavia richiedono anche un enorme ed estenuante lavoro di programmazione e gli esempi già visti, proprio perché laboriosissimi, non hanno prodotto secondo me grandi risultati, perché, a quanto ho sentito da più parti, le vendite non ripagano assolutamente il lavoro degli autori.Questo alla fine è il grande problema: a tutti piacerebbero libri bellissimi, pieni di roba e a costo irrisorio. Peccato che per produrli servano mesi e mesi di lavoro di molta gente che non può certo lavorare gratis.
Quindi vedremo come andrà a finire.
Non perdetevi il prossimo incontro con Giorgio Pezzin, che ci spiegherà cos’è ComicsBay e cosa offre agli autori indipendenti.