Nulla è cambiato, usavamo le immagini per comunicare e lo facciamo ancora oggi, solo che invece di incidere la pietra usiamo i codici delle tastiere. Nell’archivio Unicode sono quasi 2000 le Emoji registrate, in pratica la versione moderna delle pitture rupestri. Ma, a differenza di quanto si pensa, non rappresentano ancora un linguaggio universale, anzi, provate ad inviare il simbolo della melanzana ad un vostro amico negli Stati Uniti e aspettate di vedere la sua risposta!
Eppure, scambiarci ste faccine è diventata pratica comune, ci sollevano dal compito di elaborare un intero messaggio (non sia mai). Meglio farlo, però, assicurandosi di seguire un codice condiviso. Proprio questo è lo scopo del progetto EmojiWorld, un dizionario per tradurre le parole in emoji, e viceversa, sviluppato da Scritturebrevi.it, con Johanna Monti, Federico Sangati e Martin Beniamin.
Si tratta di un database di termini che viene aggiornato dagli stessi utenti, invitati a giocare con un Chatbot su Telegram per associare ad ogni simbolo, o sequenza di simboli, una parola corrispondente. “Più si giocherà, più saremo in grado di fornire traduzioni accurate tra le lingue”, spiega Martin Benjamin, autore del bot.
Al momento @EmojiWorldBot consente la conversione per più di 70 lingue e presto sarà disponibile anche una versione che permetterà di tradurre emoji da una lingua all’altra. La versione italiana del bot è utilizzata come vocabolario di base per la prima traduzione integrale di un’opera letteraria, “Pinocchio in emojitaliano”.
“Rispetto a iniziative analoghe già svolte”, chiarisce la promotrice del progetto, Francesca Chiusaroli, su Treccani.it, “vi è con Pinocchio innanzi tutto la novità di proporre, in versione integrale, una fonte letteraria italiana, un testo che, per altro, gode di fama mondiale e conosce numerosissime traduzioni in lingue straniere, agevolando così la prospettiva interlinguistica”.
L’esperimento è iniziato lo scorso febbraio e si concluderà tra un anno con la pubblicazione di un volume contenente i capitoli corrispondenti all’originale collodiano Storia di un burattino.
“Le voci del lessico comune saranno utilizzabili per la traduzione di altre opere, quale è appunto nostra intenzione realizzare. In tal senso, ovvero nel confronto con diversi testi, si potrà esaminare il grado di riapplicabilità del glossario, e così la sua validità più generale”.
La grammatica delle Emoji
La sfida è di verificare il grado di corrispondenza tra i segni della tastiera emoji (in particolare quelli accolti dal Consorzio Unicode) e la lingua e, nei molti casi di mancata simmetria, elaborare nuovi segni ricombinando quelli esistenti o risemantizzandoli sfruttando le potenzialità del linguaggio per immagini.
Appare “naturale” accogliere e istituire corrispondenze previste tra i pittogrammi e i realia, mentre un supplemento di elaborazione si rende necessario per la ricerca di forme che rappresentino parole per cui la tastiera emoji non prevede una raffigurazione diretta.
La soluzione, condivisa e stabilizzata nel glossario, è di introdurre segni compositi, graficamente isolati per consentire di coglierne l’unità semantica:
“casa + attrezzi” _?⚒_ per rendere, ad esempio, “bottega”.
Altri abbinamenti illustrano significati appartenenti all’immaginario collettivo e/o alla tradizione (ampiamente) condivisa, quale è il caso di “colpa”, reso con la sequenza “uomo-donna-mela” _???_
In assenza dell’emoji si ricorre ancora una volta all’interpretazione della critica letteraria, che assegna al personaggio una proprietà:
al grillo della voce stridente, simbolo della morale tradizionale: ?? ?
“Geppetto” è “il buon padre” _??_
Pinocchio è sempre il “runner” ?, anche quando non è descritto in movimento,
Pinocchio corre. Corre da quando è nato… L’anima di Pinocchio, la sua espressione più tipica e primaria sta nel correre. G. Gasparini, La corsa di Pinocchio, 1997
“Almeno fino alla data della pubblicazione in volume il codice sarà passibile di integrazioni e modifiche”, aggiunge Francesca.
“Nell’aggiornamento Unicode di giugno 2016, sono annunciati oltre 70 nuovi emoji che volentieri saranno acquisiti nel glossario, arricchendolo allo stesso modo in cui le lingue si arricchiscono di neologismi. Felice, per noi, la prospettiva della pronta disponibilità di un emoji per “farfalla”. Felicissima la notizia dell’arrivo dell’emoji della “faccina con il naso lungo” “lying face” (e sarebbe bello che non fosse un caso), utile per la resa del concetto astratto di “bugia”, “bugiardo”, “mentire”.
“Lingua in costruzione e glossario comune sono ancora argomenti contro il carattere universale degli emoji, poiché l’operazione proposta non intende corroborare il “mito” dell’universalità vagheggiato nelle argomentazioni sul ruolo dei pittogrammi nella comunicazione internazionale, ma neanche fermarsi alle rigide, quanto indiscutibili, conclusioni relativiste. Al contrario, l’esperimento intende superare la prospettiva particolarista riaffermando l’importanza del piano della convenzione per il funzionamento di ogni linguaggio, o sistema di segni, anche (o soprattutto) nel caso di un codice a base pittografica”.