Se si vuole lavorare seriamente nell’ambito della narrativa interattiva, una delle prime decisioni da prendere riguarda gli strumenti da utilizzare. Mentre si potrebbe creare IF in un qualsiasi linguaggio di programmazione, la maggior parte della persone sceglie di utilizzare un sistema di progettazione appositamente creato per la scrittura interattiva. Ciò riduce la quantità di lavoro pur garantendo la qualità e l’accessibilità dei contenuti prodotti.
Alcuni sistemi sono più semplici da utilizzare, anche per chi non ha molta pratica, e consentono di creare giochi che possono girare su qualsiasi dispositivo. I migliori offrono la possibilità di integrare al testo anche grafica, effetti sonori e collegamenti ipertestuali. Qualunque sia la scelta, è importante considerare che gli strumenti utilizzati per lo sviluppo delle storie hanno una forte influenza sulla scrittura e sul tipo di contenuto che è possibile creare. Per tanto va messo in conto, nel percorso di pubblicazione, un periodo di tempo da dedicare al testing del libro. Ovvero, al rilevamento di eventuali bug, passaggi in cui la logica della trama del gioco viene meno, ma anche errori di scrittura o battitura.
In linea generale, è bene avere almeno un paio di beta-lettori che revisionino il racconto; talvolta molti di più, a seconda di quanto è grande e quanto è complicato. Inoltre, è una buona idea assicurarsi di avere qualcuno nel gruppo che sia rappresentativo del pubblico a cui è destinata l’opera. Se si scrive per i giocatori esperti, potreste cercare un tester o due all’interno dalla comunità dell’IF, viceversa potreste voler condividere la storia con qualcuno che non ha mai letto prima un libro interattivo o magari combinare e abbinare i livelli di abilità dei beta-tester. Per non costringere amici e parenti a leggere la vostra fiction interattiva, potreste reclutate lettori su forum dedicati come Librogame’s Land e Old Games Italia.
Dove pubblicare IF
Per iniziare a distribuire il proprio romanzo di narrativa interattiva può essere molto utile andare direttamente alla fonte, ovvero su siti di riferimento come l’Interactive Fiction Archive e l’Interactive Fiction Data Base. Qui è possibile pubblicare copertina, descrizione e dare ai giocatori un collegamento al file di gioco o al sito web su cui questo è pubblicato. Essere presenti su IFDB è anche il requisito per essere ammessi ai premi XYZZY, che ogni anno celebrano la narrativa interattiva d’eccellenza.
Gli autori di Twine potrebbero, invece, utilizzare philome.la, un servizio di hosting che rende l’opera accessibile tramite link, anche se non si ha un sito web dedicato. Basta avere un account Twitter, caricare il file html e pubblicare. Altri formati di gioco possono essere ospitati su Text Adeventures, una piattaforma per racconti interattivi e libri gioco sviluppati tramite software opensource come Quest o Squiffy. Una volta pubblicate, le storie possono essere giocate ovunque, su un browser, PC o trasformate in un’applicazione.
Ok ma si guadagna con la narrativa interattiva? Come per tutti gli altri generi, se siete bravi (e magari sapete vendervi anche sul mercato estero) sì. Ad esempio, potreste creare lavori su commissione per magazine come Sub-Q, che pubblica SF, horror, mystery e romance, ovviamente che abbiano al loro interno scelte multiple. E a proposito di scelte, Choice of Games assume autori di IF a condizioni piuttosto interessanti, così come stanno facendo la 3MinutesGame, che ha attivato una call per scrittori per ampliare l’universo delle storie della famosa app LifeLine, e WonderBox Publishing.
Infine, sempre Librogame’s Land indice annualmente il concorso “I Corti”, i cui vincitori sono stati pubblicati anche nella collana Dedalo Librigioco. In alternativa, sempre per rimanere in ambito nostrano, Infinity Mundi che ha prodotto successi come “Fortezza Europa – Londra” ha una pagina aperta per la selezione e un gruppo Facebook per scrittori e creatori sempre attivo, tramite i quali proporsi.
Rimane comunque valida l’opzione del self-publishing anche per pubblicare libri interattivi. Se non bastassero gli strumenti elencati fin qui, tenete d’occhio Itch.io. Il sito offre la formula dell’open revnue sharing, il che significa che gli autori possono decidere quale percentuale ottenere da ogni vendita; il massimo fissato è del ben 90%, molto al di sopra dello standard di qualsiasi altra piattaforma self. Tenendo conto che i prezzi per un libro web interattivo posso tranquillamente superare i soliti 99 centesimi – alcuni superano anche i 15 dollari – direi che uno scrittore di genere può anche riuscire a guadagnare bene.
FONTE: emshort.blog