Patamu è una startup che offre servizi di tutela e assistenza legale per scrittori, blogger, case editrici e per chiunque realizza opere derivate o rielabora materiali di pubblico dominio, ma non ha a disposizione strumenti efficaci per la loro diffusione.
Come si legge sul sito, Patamu vuole mettere i singoli autori e le società di produzione in condizione di completare il processo di affrancamento dalle collecting societies tradizionali, iniziato con le licenze Creative Commons, eliminando, allo stesso tempo, le vulnerabilità legate all’utilizzo del copyleft. Per questo ha messo a punto una struttura legale capace di assistere operativamente gli autori che si trovano a dover affrontare problematiche legate alla violazione del diritto d’autore, o delle licenze d’uso.
Come funziona Patamu
La tutela delle opere avviene tramite la marcatura temporale, ovvero, l’implementazione di un codice contenente una sequenza di caratteri, che rappresentano data e orario dell’avvenuto deposito. La marcatura temporale è a tutti gli effetti una prova di paternità valida ai fini della legge sul copyright, al pari di quella fornita dalla Siae
La procedura per l’attribuzione del codice temporale è del tutto informatizzata e facilmente gestibile tramite il sito web di Patamu. Ogni opera, in pratica, viene archiviata all’interno di un file .zip, contenente una dichiarazione di paternità e la marcatura vera e propria su file Tsu.
Attivando un account gratuito è possibile depositare fino a 20 opere, 5 con tutti i diritti riservati (copyright), il restante con licenza libera (Creative Commons o affini), nell’intento di “incoraggiare gli autori a diffondere la propria arte, per favorire una maggiore circolazione e diffusione delle opere creative, e dunque della cultura”, così come dettato dalle linee guida della società.
I servizi di Patamu si basano, infatti, su donazioni libere (fair pay) e non impongono alcun vincolo di esclusività agli autori.
Per approfondire: come proteggere il diritto d’autore quando si pubblica online.
3 risposte
per maggiori dettagli leggete questo post: “Prova della paternità di un’opera. Alternative al deposito SIAE?” http://aliprandi.blogspot.it/2013/03/prova-paternita-opere-alternative.html
Grazie Simone
credo che il titolo sia fuorviante. non è un’alternativa alla SIAE tout court; è un’alternativa al cosiddetto “deposito SIAE”. Sembra uguale ma è MOLTO DIVERSO!