Finora i libri elettronici in circolazione consistono essenzialmente in versioni digitali dei titoli fisici. E’ raro trovare un lavoro che differisca dalla sua controparte cartacea: a fronte delle infinite possibilità offerte dal digitale, le sperimentazioni sui libri sono davvero limitate.
Per colmare questo gap alcuni autori e start-up editoriali hanno cercato di spingere oltre i confini della narrazione. Uno degli esempio più recenti è The Craftsman di Julian McCrea.
L’autore di serie televisive questa volta ha fuso letteratura gotica e linguaggio cinematografico in un applicazione per iPad, che promette di trasformarti nel vero protagonista della storia.
L’avventura si svolge, in brevi episodi, su cinque giorni. Il lettore ha la possibilità di cambiare lo sviluppo della storia mediante varie azioni, come ad esempio firmare petizioni online o ascoltando sul cellulare i messaggi inviati direttamente dai protagonisti e agendo di conseguenza. “Non esistono due persone che avranno la stessa esperienza”, afferma McCrea.
L’applicazione rappresenta, secondo lui, un nuovo tipo di narrazione digitale che vuole insinuarsi anche nella vita reale.
Questo genere di prodotti in realtà non sono del tutto nuovi, solo non hanno ottenuto il seguito sperato. L’aggiunta di un numero crescente di funzioni interattive, inclusi audio, video, immagini, collegamenti web e giochi possono rendere difficile la classificazione di un libro sul mercato e inoltre non è detto che i lettori abbiano davvero voglia di intervenire sulle storie che leggono.
Oggi che siamo sommersi da tweets, blogposts, e-mail e podcast, l’attenzione del pubblico tende a concentrarsi più sulle parole e sul testo che sul contesto e sull'”imballaggio”. I libri come oggetti sono probabilmente destinati a ridursi nella coscienza del pubblico e diventeranno una sorta di ibrido web-oriented.
Ora, l’intero processo di trasformazione potrebbe essere molto più semplice se fosse già saltato fuori uno Shakespeare dell’era digitale, o almeno uno scrittore capace di portare al pubblico di massa questi ebook arricchiti.
Per questo si può essere d’accordo con Julian McCrea quando sostiene che non c’è mai stato un momento migliore per essere narratore. Il prossimo Shakespeare potrebbe essere fra voi.
2 risposte