Sviluppata in collaborazione tra Paragraph e Atria, divisione romance di Simon & Schuster, Crave è una applicazione che tenta di ridefinire l’esperienza di lettura per il pubblico dei nuovi social network, come Snapchat.
Mentre si sfoglia un romanzo su Crave, infatti, la narrazione si interrompe periodicamente per visualizzare lo scambio di messaggi tra i personaggi, video o gif animate che riproducono momenti topici della trama, interviste ai protagonisti.
Dopo circa 1.000 parole, poi, Crave interrompe la lettura, poiché si hanno a disposizione solo tre o quattro minuti per leggere un capitolo e il libro non sarà più accessibile se non dopo diverse ore. Nell’attesa, i lettori (o meglio lettrici) potranno intrattenersi con i messaggi che riceveranno direttamene dal protagonista del libro.
In pratica con Crave, il modo in cui comunichiamo tramite smartphone diventa parte integrante della narrazione.
Ziv Navoth, il co-fondatore e CEO di Paragraph, ha spiegato, in un’intervista su Huffington Post, che è difficile competere con l’intrattenimento offerto da applicazioni come Snapchat e Instagram. “I lettori potrebbero avere solo pochi minuti da dedicare ad una storia e si aspettano che questa sia coinvolgente, meglio se con le immagini, ancora meglio con i suoni”.
Di contro, i lettori di narrativa romantica hanno dimostrato di essere voraci, leggono molto più di un lettore medio e entrano più facilmente in empatia con i personaggi, quindi, sono anche più disposti ad immergersi in una applicazione che promette di rendere più vivo e realistico un racconto.
E, infatti, questi bellissimi uomini, protagonisti dei romanzi di Crave, diventano quasi creature tangibili grazie ai video e ai pulsanti d’interazione. Inoltre, intorno alla storia d’amore principale, si sviluppano una serie di contenuti alternativi rispetto al testo originale. È come guardare piccoli frammenti di fan fiction, ha commentato la giornalista Claire Fallon.
“Se stai interrompendo qualcuno, meglio che sia per intrattenere, o per aggiungere uno strato di informazioni che non esiste nella storia”, spiega Navoth. “Non può essere solo una ripetizione di ciò che c’è già”.
Ma la vera formula di Crave, per portare la fantasia un passo più vicino alla realtà, si basa sul lasciare la protagonista femminile completamente fuori da qualsiasi tipo di contenuto multimediale, così che i lettori possano facilmente proiettarsi al suo posto. Molti video, infatti, sono girati dal suo punto di vista, creando uno slittamento gratificante tra reale e irreale.
Paradossalmente questa formula ha funzionato così bene che, nelle loro recensioni, gli utenti della app chiedono di eliminare le interruzioni alla lettura, contraddicendo completamente i presupposti su cui Crave è stata disegnata, ovvero, la presunta mancanza di concentrazione degli utenti dei dispositivi mobili.
“La prova è inconcludente sul fatto che i libri stessi devono essere ripensati per l’era moderna, ma dalle fan fiction, a Tumblr, alle bacheche dei social network, continua a montare una verità innegabile: I fan non smetteranno mai di volere di più”.
Claire Fallon via Huffingtonpost