Per l’iniziativa “Ebook in Adozione” del mese, vi propongo la raccolta di racconti “Comicomelò” di Mauro Pascolat, traduttore, redattore-editor freelance; tutte attività – a suo dire – utili a rimanere al di qua della nota soglia!
Questi 23 racconti (di cui 5 scaricabili gratuitamente dal sito www.mptopt.com), sono il frutto di un divertissement verbale-combinatorio di situazioni, caratteri e suggestioni di varia natura: cinematografiche (è possibile rileggere in chiave di reinvenzione un film?) o genericamente storiche (possiamo impadronirci dell’epica di taluni personaggi e reimmaginarli nel modo che meglio ci aggrada? qualcuno ci vieta di obbligarli a confessare che avrebbero voluto o potuto essere altro?).
Così nasce ad esempio il racconto “Mastroianni e l’invenzione senza futuro”: la scelta di affidare a Mastroianni il ruolo di narratore-narrato va fatta risalire all’incipit del film-documentario ‘Mi ricordo, sì, io mi ricordo’:
– Quando ero giovane mi sembrava che la vita fosse lunghissima, eterna (…) si pensa che sarà un viaggio che non avrà fine, lunghissimo. (…) E poi invece raggiunta una certa età, ci si accorge che veramente è stata una cavalcata breve, brevissima.
“Mastroianni e l’invenzione senza futuro” – un estratto
Vide se stesso camminare per mano a suo padre, lungo una stradina di campagna, di quelle bianche, proprio, e su questa strada, costeggiata da file di alberi − Mastroianni non sapeva dire che alberi − cadeva una luce appannata, un velo color del limone e della pesca.
(..)
Reclamata imperiosamente dal mare, quella fantasia d’un tratto evaporò come niente fosse, e Mastroianni, avendo ben chiaro con che cosa aveva a che fare, lasciò tutto intentato. Neppure tese una mano verso quel generoso dono.Sapendo che il tempo è un’invenzione senza futuro, Mastroianni compresse le lacrime nelle borse degli occhi e disse con quella sua voce: “Questo, in altri termini, sarebbe il mio primo vero ricordo. Pensate: chissà che animula dovevo essere, intossicato dal profumo nuovo di un melone e da una specie di contentezza che non riuscirei mai a riferire, nonostante la mia nota versatilità.
“Ecco perché, se non vi spiace, voglio essere dimenticato”.
Ad altri olimpi appartengono altre sovversioni-falsificazioni: quelle dell’immaginario collettivo in “Settembre!”, dei rapporti affettivi (“Nonne, Mamma al collo”), narrative e temporali (“Néttàre di primavera, Fatalità [o negligenza?] notturna sul mare”), con cammeo (“Monparnaso, Un van Gogh di dubbia attribuzione”) che si insinuano fra i segmenti di un film, indiscreti moniti alla memoria.
I racconti di “Comicomelò” sono il risultato di successive elaborazioni e mutazioni nel corso degli anni. Alcuni hanno vagabondato a lungo in rete, semplicemente sulla pagina web, fornendo spunto per esperimenti narrativi multimediali, in particolare nei primi anni 2000, compatibilmente con le tecnologie dell’epoca (sic!).
“Alle storie vagabonde non più rintracciabili nemmeno dalla Wayback Machine dello sterminato archivio internet” riflette a uno certo punto il loro autore “bisognerà pur dare requie e una sorta di consona dimora”.
Appresi i rudimenti necessari alla creazione di un testo elettronico (e-book),Mauro Pascolat affida una selezione di quelle storie all’estro del contenitore virtuale “e virtuoso, laddove ci si sia fatta a priori un’idea abbastanza chiara che, senza un efficace gestione dell’autopubblicazione, questa non ha effetti automaticamente miracolosi“.
Ovvero: ecco uno dei motivi della scelta del self-publishing.
L’ebook “Comicomelò – Makes & Remakes” è presente su Amazon, sul sito dell’autore nei formati epub – pdf – mobi (no DRM) e sul blog comicomelo.blogspot.it
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