Cosa c’è in un nome? Ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo.
E chi non è d’accordo con le parole del Bardo?
C’è da chiedersi, però, se i protagonisti del suo dramma non si fossero chiamati Montecchi e Capuleti, avrebbe avuto la stessa fortuna?
Quale sarebbe stato l’esito di “Orgoglio e Pregiudizio” se avesse mantenuto il titolo originale di “Prima impressione”, o se “Lolita” fosse stato dato alle stampe con il titolo scelto da Nabokov, “Il regno del mare”?
Il titolo, insieme a copertina e sinossi, è determinante per la commercializzazione di un libro: oltre ad essere il primo strumento di vendita, rappresenta una scorciatoia per entrare in sintonia immediata con il lettore.
Il nome di un libro ne suggerisce i toni, il genere, l’ambientazione, pur non spiegando esplicitamente ciò di cui parla, anzi, lasciando appena qualche indizio sufficiente a stimolare la curiosità del lettore.
Prendete ad esempio “La ragazza del treno”, il titolo imposta immediatamente il tono del libro e indica una precisa ambientazione, ma lascia anche spazio ad alcune domande: chi è questa ragazza, perché è su un treno, che cosa le è successo?
Sarà la voglia di trovare una risposta a questi interrogativi ad incoraggiare il lettore all’acquisto del libro.
1+1 Esercizi e Strumenti per scrivere un buon Titolo
A volte il titolo giusto arriva come un fulmine a ciel sereno, magari anche prima di avere in mente tutta la storia. Altre volte, invece, bisogna lottare per dare il giusto nome alle cose. In linea di massima, se si riesce a spiegare il tema del proprio libro in una sola frase, allora, è probabile che si è ad un passo dal trovare il titolo più adatto.
Sebbene non sia sempre facile riassumere in poche parole un’idea che vi ci è voluto un intero libro per spiegare, vale la pena di prendersi del tempo per svolgere questo esercizio, sintetizzate la storia in una frase, non solo per chiarire a voi stessi il messaggio che volete trasmettere, ma anche come vorreste che il pubblico reagisse.
Dovreste sempre chiedervi: voglio intrigare i miei lettori? Ispirarli? Regalare loro un sorriso o voglio completamente stravolgere le loro aspettative?
Uno strumento che potrebbe tornarvi utile in questa fase è Book Title Creator di Adazing.
Anche se non credete troppo nei software per l’elaborazione del linguaggio, questo vi spinge ad analizzare il vostro libro dal punto di vista dei lettori, estrapolandone tutti quegli elementi che per loro potrebbero essere più utili o di maggior attrattiva.
Elementi da prendere in considerazione per scegliere il titolo di un romanzo:
– il conflitto della storia;
– un tratto positivo del personaggio principale;
– un tratto negativo del personaggio principale;
– l’obiettivo principale del protagonista;
– il luogo più importante dove si svolge la storia.
Elementi da prendere in considerazione per scegliere il titolo di un saggio:
– il vostro settore di nicchia;
– numero di passi o principi presentati nel libro;
– il beneficio principale offerto dal libro;
– l’effetto negativo che il libro elimina;
– qualcosa che rende difficile ottenere il beneficio desiderato.
Una volta estratti i punti salienti, resta da capire come combinarli in un titolo che risulti accattivante per il vostro libro.
Tecniche di copywriting per il titolo di un libro
Tra gli espedienti elencati nell’infografica di LitFire, credo che l’allusione sia alla fine quello più efficace. Come da definizione, infatti, questa figura retorica mira a evocare, rivelare poco a poco l’oggetto cui si riferisce facendo appello “alla fantasia o alla memoria dell’interlocutore o lettore”. In pratica, utilizzando un’allusione nel titolo si crea una prima connessione con il lettore, mirando alla sua esperienza pregressa per catturarne l’attenzione e stimolarlo a immaginare quale sarà il contenuto del libro, il Fill in the Blank riportato al punto 2.
Ci sono poi titoli che fanno riferimento semplicemente a un personaggio (Il ritratto di Dorian Gray, Madame Bovary), al periodo in cui si svolge la storia (1984), ma è chiaro che questi sono diventati iconici nel corso del tempo e delle vicende che hanno coinvolto gli stessi autori. Altri, cercano di catturare l’attenzione attraverso il contrasto di idee (Eyes Wide Shut) o la combinazione sorprendente di parole o immagini. L’obiettivo finale è sempre quello di attrarre e incuriosire, far chiedere al lettore “cosa c’è lì dentro per me?”
Anche se non siete degli esperti di scrittura persuasiva, quando si tratta di ideare il titolo del libro, alcuni dei suoi principi possono tornarvi utili perché vi si chiede di individuare i dettagli della storia che più possono contribuire a creare nei lettori un senso di urgenza per l’acquisto, al di là della vostra opinione personale o di ciò a cui vi sentite più legati in quanto narratori.
Secondo il copy Brian Dean di BackLinko, un titolo deve afferrare qualcuno per la maglietta e dire: questo devi leggerlo, non puoi perdertelo!
L’effetto Fear of Missing Out (FOMO) funziona proprio perché scatena una forte emozione nei potenziali clienti, “un’emozione che fa desiderare loro di sentire quello che hai da dire”.
- Inizia con un gancio.
- Condensa la storia in 60 caratteri.
- Scrivi a una persona ben precisa.
- Fagli sapere che cosa otterrà.
Questi ingredienti indispensabili per scrivere un titolo emozionale posso inoltre essere combinati secondo varie formule:
1) mettendo al centro proprio il desiderio del lettore per spingerlo ad agire – Formula AIDA (Attenzione, Interesse, Desiderio, Azione);
2) puntando alla paura o alla necessità di risolvere un problema ed evidenziando la tua soluzione – PAS (Problema, Agita, Risolvi);
3) rispondendo alle possibili obiezioni per i risultati proposti in un determinato limite di tempo – ROT (Risultati, Obiezioni, Tempo);
Detto ciò, un titolo per essere emotivo deve contenere parole cariche di emozioni, non ci sono altre scorciatoie.
Scarica l’elenco delle parole più efficaci per scrivere un titolo di Kindlepreneur.
Una risposta
Ottimo articolo. Realmente, il primo impatto di copertina e sinossi, è indispensabile per creare interesse.Trovo fondamentali anche i suggerimenti relativi alla progettazione di un saggio.
Buon lavoro e Buon 2017 in serenità e abbondanza! 🙂
Vitiana Paola Montana