E così l’Agcom ha approvato la delibera della discordia, modificandola però in molti dei passaggi critici che ne avrebbero fatto “l’esperimento più avanzato di censura del nuovo millennio”. Il nuovo schema di regolamento, approvato dalla maggioranza dei commissari è, infatti, qualcosa di molto diverso – da alcuni definito perfino “cerchiobottista” – forse un tentativo di calmare gli animi, in attesa che trascorraro i 60 giorni estivi durante i quali dovrebbe avvenire la consultazione pubblica per “acquisire tutte le proposte e le osservazioni dei soggetti interessati e di consentire così un’occasione aggiuntiva di confronto puntuale sul testo”.
Mi auguro che i tanti esperti intervenuti alla Notte della Rete, mantengano alta la guardia anche ad agosto, per evitare una nuova ulteriore modifica in senso ancora più restrittivo.
Staremo a vedere, ma se nulla dovesse cambiare ecco cosa scrittori, autori ed artisti potranno fare nel caso in cui una delle loro opere venisse copiata e riprodotta illegalmente su un sito Web:
– rivolgersi al gestore del sito richiedendo, entro 4 giorni, la rimozione del contenuto oggetto di violazione;
– qualora la richiesta non venisse accolta o l’esito della procedura non risulti soddisfacente per una delle due parti, si potrà portare il caso davanti all’Authority, che “a seguito di un trasparente contraddittorio della durata di 10 giorni, potrà impartire nei successivi 20 giorni (prorogabili di altri 15) un ordine di rimozione selettiva dei contenuti illegali o, rispettivamente, di loro ripristino, a seconda di quale delle richieste rivoltegli risulti fondata”.
“La procedura dinanzi all’Autorità è alternativa e non sostitutiva della via giudiziaria e si blocca in caso di ricorso al giudice di una delle parti. Inoltre, come tutti i provvedimenti dell’Agcom, anche le decisioni in materia di diritto d’autore potranno essere impugnati dinanzi al TAR del Lazio”.
Nel suo comunicato stampa, inoltre, l’Agcom specifica che la procedura non riguarda (sulla base del principio del fair use):
– i siti non aventi finalità commerciale o scopo di lucro;
– l’esercizio del diritto di cronaca, commento, critica o discussione;
– l’uso didattico e scientifico;
– la riproduzione parziale, per quantità e qualità, del contenuto rispetto all’opera integrale, che non nuoccia alla valorizzazione commerciale di questa.
La procedura non prevede alcuna misura di inibizione dell’accesso a siti internet ed è presidiata dalle seguenti garanzie:
– non si rivolge all’utente finale, né interviene sulle applicazioni peer-to-peer;
– non limita la libertà di espressione e di informazione, ma assicura piena garanzia dei diritti di cronaca, commenti, e discussione o di diffusione a fini didattici e scientifici, nonché ogni uso non lesivo del normale sfruttamento dei contenuti;
– non lede alcuna garanzia di contraddittorio tra le parti coinvolte, prevedendo in tal senso tempi adeguati nell’interesse di tutte le parti coinvolte;
Insomma, questo nuovo regolamento sembra utile a stabilire dei punti fermi sull’uso che è possibile fare dei contenuti online, appellandosi per la prima volta al principio della lecita citazione a scopo divulgativo.
Per tanto, sarebbe bello se gli autori, invece di richiedere la rimozione della loro opera o di parte della loro opera da un sito terzo, invitassero il gestore a citarne la fonte proprietaria. Un bel richiamo al vostro nome in neretto formato H1, magari potrebbe aiutarvi a farvi conoscere e vendere qualche copia di più.