Quante volte abbiamo sentito ripetere: se vuoi avere successo come autore indipendente non puoi pensare di fare tutto da solo. Devi affidarti al lavoro di professionisti del settore.
E’ la pura verità, ma è più facile a dirsi che a farsi. Dove cercare questi professionisti? In particolare il settore degli editor e dei correttori di bozze è molto dispersivo, in tanti operano come freelance, ma direttamente per le case editrici o le agenzie letterarie. Trovare i contatti giusti e la persona disposta a trattare direttamente con te potrebbe rivelarsi un lavoro aggiuntivo, rispetto a quello già svolto per scrivere il tuo libro, scegliere il servizio giusto per pubblicarlo, pubblicizzarlo, ecc… ecc…
Finalmente anche in Italia è arrivato un team di esperti della Rete, che ha pensato di mettere in piedi una piattaforma un po’ all’americana, ispirata al modello del Crowdsourcing, esclusivamente per il settore editoriale; per intenderci: per tutti quelli che scrivono un libro e hanno poi bisogno di un parere altrui per capire quanto sia valido.
Si tratta di Wreaders e a presentarcela è il ceo Carlo Magni.
In che contesto nasce questo progetto? Suppongo che abbiate fatto un’indagine per capire i bisogni di chi avrebbe potuto nel futuro usufruirne, giusto? Quale era il quadro e quale sarà, una volta aperto Wreaders a tutti?
L’idea nasce da una nostra esperienza personale – come autori e lettori – su alcuni forum letterari: c’è tanta gente appassionata di scrittura e lettura, infatti, che valuta elaborati di autori inediti, i quali pubblicano sui forum le loro creazioni per avere un parere e ottenere utili consigli dagli utenti iscritti.
Inoltre, sappiamo bene come le case editrici non riescano a valutare tutti gli elaborati che ricevono in redazione: magari, fra quelli, si nasconde un buon libro che, per via della mancanza di risorse umane ed economiche, non vedrà mai la luce.
I primi feedback diretti dagli editori li abbiamo ricevuti durante un evento dedicato all’editoria all’interno dell’edizione 2013 del Festival dell’Innovazione, svoltosi a Bari lo scorso mese di maggio: Wreaders era stata selezionata fra oltre 20 idee innovative per l’editoria e così abbiamo avuto l’opportunità di presentarla a 10 editori pugliesi, ai quali è piaciuta la nostra idea, fornendoci anche utili consigli per migliorare il modello di business alla base del progetto.
Basterebbe citare qualche dato sul mercato editoriale in Italia per capire come sia urgente e necessario un cambiamento di paradigma nel processo di produzione editoriale (fra tutti, quell’unica opera pubblicata su circa 90 elaborati ricevuti da una casa editrice e quasi mai per questioni inerenti la propria linea editoriale), ma non vogliamo annoiarvi con numeri e percentuali (noi li abbiamo imparati a memoria!).
La situazione attuale è questa: si pubblica tanto (e non è un problema, checché se ne dica) ma spesso si pubblica rinunciando alla qualità, per questioni puramente economiche: l’editore deve tornare a ricoprire quel ruolo culturale che per anni ha egregiamente ricoperto, limitando l’aspetto puramente manageriale della sua professione e noi vogliamo metterlo in condizione di farlo, grazie anche a tutte quelle persone che partecipano attivamente al successo di un libro: valutatori, editor e lettori.
Cosa significherà per gli scrittori esordienti avere a disposizione una piattaforma del genere e cosa per gli editor di professione?
Gli scrittori avranno la certezza che ogni opera caricata sulla piattaforma sarà valutata e, nel caso in cui la stessa sia ritenuta valida, sottoposta a un lavoro di editing.
Superata questa fase, se l’opera viene ritenuta meritevole di pubblicazione, si percorrono due strade:
– si sottopone l’opera all’attenzione delle case editrici per un’eventuale pubblicazione da parte loro o, nel caso nessuna di loro sia interessata alla pubblicazione;
– si pubblica l’opera, in solo formato digitale, su Wreaders per venderla attraverso lo shop online.
Ci teniamo a precisare che tutti questi servizi forniti agli scrittori sono assolutamente gratuiti.
Per quanto riguarda gli editor di professione, l’obiettivo che ci siamo posti è quello di garantire loro maggiori opportunità di lavoro e la possibilità di svolgere la propria professione. L’obiettivo è quello di garantire ciò per cui questa figura è necessaria nella produzione editoriale: la qualità delle opere.
Cosa vi aspettate che succeda?
Vorremmo innovare il processo produttivo editoriale e attribuire un ruolo non più marginale ai lettori, favorendo – allo stesso tempo – maggiori opportunità di lavoro ai professionisti precari che operano nel settore editoriale e garantire maggiore qualità alle opere pubblicate.
Per fare questo, però, occorre la collaborazione di persone con un profilo professionale all’altezza e comunque appassionate di scrittura e lettura.
Stiamo già lavorando per fare in modo di avviare la fase beta del progetto con partner quali forum letterari, reti di redattori precari e case editrici, perché saranno loro il banco di prova di Wreaders e saranno sempre loro a dare una marcia in più al progetto.
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