Se ciò che il Web aggiunge alla narrativa classica è la possibilità per i lettori di poter proseguire o commentare a loro volta le storie che leggono, questa dinamica diventa maggiormente verificabile quando il tema delle storie è l’attualità nuda e cruda.
Ne sa qualcosa il meteorologo Alfio Giuffrida, che si è reinventato scrittore dopo ben 35 anni di carriera. I suoi romanzi sono basati su fatti veri, dalla scomparsa di Emanuela Orlandi all’affondamento della Costa Concordia. Certo, non mancano commoventi storie d’amore e di avventura nelle sue trame, ma volendo creare qualcosa di nuovo, immette appositamente degli argomenti di attualità sui quali i lettori potranno discutere nel forum del suo sito Web.
Quando ho scritto il mio primo libro divulgativo “Manuale di Meteorologia”, sono stato felicemente sorpreso dal grande interesse che aveva suscitato sul pubblico l’argomento del “Diluvio Universale”. Ho ricevuto centinaia di email con cui le persone mi chiedevano delle conferme o dei chiarimenti su quell’evento e molti di essi esprimevano il loro parere in proposito.
Qualche anno dopo, commentando i miei primi due romanzi: “L’anno del Niño” e “Deserto Verde”, il giornalista Peppe Caridi, Direttore del giornale on line MeteoWeb, mi ha fatto notare che questo mio modo di scrivere rappresentava, in effetti, una novità letteraria.
Pare che a convincere Giuffrida ad usare poi il termine di “Verismo Interattivo”, per il genere cui si dedica, sia stato il suo editore Andrea Iacometti (Direttore Commerciale di Armando Editore, nonché della Sovera Edizioni) acconsentendo alla pubblicazione di “Chicco e il cane”.
“Discutendo sulle particolarità del mio modo di scrivere, abbiamo notato che i miei romanzi partono tutti da fatti assolutamente veri ed inoltre vogliono discutere oggettivamente la realtà sociale, nei suoi aspetti quotidiani, analizzando gli aspetti concreti della vita.
Era proprio la dichiarazione con cui alcuni scrittori, come Giovanni Verga, Luigi Capuana e Federico de Roberto, avevano dato vita al movimento letterario del Verismo. In Verga e nei veristi infatti, a differenza del naturalismo, conviveva comunque il desiderio di far conoscere al lettore il proprio punto di vista sulla vicenda, pur non svelando opinioni personali nella scrittura.
Ma, se nel secolo scorso il lettore aveva solamente ela possibilità di ragionare sul discorso che lo scrittore voleva analizzare, al giorno d’oggi le cose sono diverse. Il mondo telematico ci permette infatti di intervenire, in tempo reale, nelle discussioni aperte in un punto qualsiasi del nostro pianeta e di esprimere il nostro parere, diventando noi stessi dei “protagonisti”, tramite i nostri commenti.
Il nome “Interattivo” deriva quindi dal desiderio di far partecipare i lettori alle discussioni sui vari argomenti di attualità, dando, nel contempo, allo scrittore la possibilità di conoscere il loro punto di vista. Dal punto di vista sociale questo confronto è molto interessante, in quanto ciascuno può rendersi conto che criticare le realtà sociali è facile, ma risolvere i problemi è difficile.
Che ne dite? Sulle pagine delle antologie scolastiche, gli scrittori del Web 2.0 verranno ricordati come Veristi Interattivi?