Chi ha detto che quello di Google è solo un social network di fantasmi? Su Google Plus si trovano anche community piuttosto attive di lettori che si riuniscono per discutere di libri e racconti di genere, a volte persino per scriverli. In questa nicchia si è ritagliato il suo spazio anche Mattia Frigeri, web designer e docente di comunicazione digitale, che come progetto all’interno del master in storytelling presso la Scuola Holden, ha ideato “Hours”.
“È una storia curiosa, il cui spunto nasce dalla lezione di transmedia storytelling del professor Simone Arcagni. Nel corso dell’incontro a Torino ci siamo confrontati su diverse tipologie di progetti provenienti da tutto il mondo: videogiochi, serie TV, documentari, applicazioni, fumetti, ARG (Alternate Reality Game) e altro ancora… Così è nata l’idea del mio progetto personale: un racconto interattivo, studiato per adattarsi ed essere giocato sui principali social network.
La protagonista è María, una giovane donna dall’oscuro passato.
La trama principale inizia quando un enorme blackout colpisce l’intero paese. Da quel momento ogni apparecchio elettrico, dagli aerei agli orologi a batteria, diventa totalmente inservibile. Il mistero più grande, tuttavia, è quello che riguarda le persone: senza motivo apparente, iniziano a sparire. Guidata dalle decisioni del lettore, María porterà avanti un’indagine personale volta a sviscerare l’origine della catastrofe e lungo la strada incontrerà altri sopravvissuti con cui interagire (alleati e non).
Il fattore tempo in “Hours” è fondamentale. Il racconto, infatti, si snoda in due archi temporali distinti: da un parte la trama principale (l’indagine di María), dall’altra, invece, il passato della protagonista viene svelato al lettore poco alla volta, attraverso l’uso di vari flashback. Ogni capitolo si svolge nell’arco di un’ora. L’intero progetto, invece, sarà diviso in tre differenti stagioni.
“GoogePlus è il social network sul quale ho progettato l’interazione più complessa: la presenza della Community è un elemento unico e aggiuntivo. Si tratta di un gruppo privato (per entrare è necessario l’invito ma ognuno può fare la propria richiesta) all’interno del quale vengono raccolti tutti gli spin-off legati alla storia: elementi, indizi, prove, nozioni di contorno e tutto quello che può offrire uno sguardo in più sull’indagine e sul mondo di “Hours”. All’interno della Community, inoltre, è possibile dialogare con i personaggi stessi del racconto, per i quali sono stati creati profili dedicati. Uno degli ultimi esperimenti consiste nella mappa: è come un foglio per gli appunti, in continuo aggiornamento, su cui sono segnati sia elementi topografici, sia riferimenti temporali.
“Hours è un mondo in continua evoluzione, soprattutto grazie all’apporto dei lettori e dei giocatori. Avere un pubblico intelligente e attivo è benzina pura e non potrei più farne a meno, i follower ti impegnano a leggere i loro spunti, a valutare le loro alternative, proposte e dubbi, è questa la vera “fucina” degli eventi”.
Se anche voi siete rimasti svegli la notte davanti a serie TV come “Lost” e “The Walking Dead”, se vi piace l’interazione e avete una passione per gli enigmi… beh, allora potreste essere i candidati ideali per divertirvi nel mondo di “Hours”.