Le 8 regole di Kurt Vonnegut per scrivere racconti brevi

Il libro “Bagombo Snuff Box”, inedito per l’Italia, raccoglie i racconti che Kurt Vonnegut ha pubblicato durante il primo dopoguerra su riviste come Saturday Evening Post e Collier.

Vonnegut_tales Nella postfazione alla raccolta, dal titolo “Coda to My Career as a Writer for Periodicals”, commentando quelli che sono i capricci propri della scrittura per riviste, nello stile che è diventato il suo marchio di fabbrica, l’autore elenca una serie di regole per adattare meglio lo stile narrativo al “mezzo”.

Anche se non scrivete su carta patinata, credo vi torneranno ancora utili, visto che il pubblico si è soltanto spostato da un media all’altro, ma l’esigenza dello scrittore resta comunque quella di tenerlo incollato alle parole.

1. State sottraendo del tempo ad un perfetto sconosciuto, fate in modo che lui, o lei, non sentano di averlo sprecato.

2. Date al lettore almeno un personaggio per cui tifare.

3. Ogni personaggio dovrebbe volere qualcosa, anche se è solo un bicchiere d’acqua.

4. Ogni frase deve fare una delle due cose: rivelare un carattere o mandare avanti l’azione.

5. Iniziate dal punto più vicino possibile alla fine.

6. Siate sadici. Non importa quanto dolci e innocenti siano i vostri personaggi principali, fate accadere loro cose terribili, in modo che il lettore possa vedere di cosa sono fatti.

7. Scrivete per compiacere una sola persona. Se aprite una finestra e fate l’amore con il mondo, per così dire, alla storia verrà la polmonite.

8. Date ai lettori più informazioni possibile il prima possibile. Al diavolo la suspense. I lettori dovrebbero avere una comprensione completa di ciò che sta succedendo, dove e perché, così da poter finire la storia da soli nel caso gli scarafaggi mangiassero le ultime pagine.

Bene, adesso che siete arrivati fino in fondo a questo post, sappiate che potete (e dovete) infrangere ognuna di queste regole, come Vonnegut stesso ci ha insegnato.

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4 risposte

  1. Sto leggendo un libro di narratologia. E ne leggerò altri.
    Dunque, mi son fatto un’idea (benché, si sa, le idee possono trasformarsi e arricchirsi in itinere). Queste cose sono utili, ma ho come l’impressione non siano crismi dottrinali ferrei. Voglio dire, importanti sì, ma non “necessari”. Ovviamente, non per tutte le regole vale questo.
    Il resto lo fa quel quid che aggiunge il lettore, chiaro per me.
    Spero di essermi spiegato

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