L’Ebook in Adozione del mese – Come sovvertire l’ordine costituito, trovare l’amore e vivere felici – non è di Lina Wertmüller come lascerebbe pensare il titolo, ma di una vecchia e cara conoscenza del Laboratorio: la nostra prof. di Lettere, Tina Caramanico, prolifica autrice del Web, dove pubblica dal 2011 assecondando un’inclinazione che lei stessa definisce “vagamente suicida, nel panorama editoriale italiano”, ossia quella per la poesia e la narrativa breve.
Ho pubblicato con piccoli editori no-eap, in self-publishing e anche su Wattpad: in base alla tipologia di testo ho cercato la strada che mi pareva più adatta, in termini di tempo, diffusione e (soprattutto) libertà espressiva.
Per i suoi lavori, Tina ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il premio Romanzi in cerca di autore (2017), a cura di Mondadori e Kobo, e il premio Passirio-Merano Europa (2019); data la nostra continua attenzione per la scrittura creativa in divenire, è interessante rilevare che l’ebook proposto in adozione, “Come sovvertire l’ordine costituito”, ha vinto il Wattys Award per la fantascienza, prima di trovare la strada dell’autopubblicazione. Ancora più interessante è il fatto che il romanzo è stato pubblicato sulla piattaforma in una sorta di versione beta: una versione non editata che ha comunque ottenuto un discreto gradimento da parte dei lettori, i quali hanno contribuito al suo sviluppo.
Si tratta di un romanzo breve, “stravagante”, poco adatto ad un percorso editoriale tradizionale, ma che ritengo abbia un valore. Parla della società italiana e dei problemi reali in una forma folle e leggera. Insomma è un vero mattone, ma breve e comico.
Come sovvertire l’ordine costituito, trovare l’amore e vivere felici
In un futuro molto prossimo l’Italia Riformata è governata da un partito unico, ha un solo giornale e diversi TG che però trasmettono solo quello che vuole il Governo, i migranti sono schiavi, i giovani oppressi in una società di vecchi. Il clima sta cambiando, il livello del mare si alza, tempeste e alluvioni sono faccende di tutti i giorni. Ai poveri si spara, ma loro sono tanti e ritornano. Bisogna fare i conti con le vecchie e le nuove malattie, ma senza più antibiotici. Il resto del mondo si fa i fatti suoi e manda l’esercito contro chi minaccia i confini.
Il professor Lanfredi, sessantenne e dissidente represso, costretto nella Scuola Riformata a tagliare dal programma tutto quello che può anche solo lontanamente irritare il Manager scolastico o le temibili madri dei suoi alunni, decide di ribellarsi e spiegare Marx in quarta D. Cinque alunni si montano la testa e decidono di fare la rivoluzione via social network e deep web.
Frattanto alieni anfibi blu, devoti al “Sacro Virus”, organizzano la mutazione e la sostituzione della specie umana, evidentemente indegna di continuare a esistere, attraverso una pratica indistinguibile da una varia e soddisfacentissima vita sessuale; mentre inneggiano al biancore degli Italiani, il Ministro della Famiglia Tradizionale, la moglie del Giovane Presidente e il Giovane Presidente stesso diventano blu… Alla fine, sarà la rivoluzione o la riuscita della Sacra infusione del virus a salvare l’umanità da se stessa?
Estratto (ascolta anche sul tuo Sommario Quotidiano)
“Bene. Cominciamo.”
Andrea Gentili, dal primo banco della fila a destra, spense il cellulare, lo appoggiò sul banco e poi, a braccia conserte, attese che il professore dichiarasse l’argomento della spiegazione, per decidere se fosse il caso di rinunciare alla diretta facebook della sua fidanzata dall’aula confinante.
“Quella di oggi sarà una lezione speciale.” Lanfredi aveva pronunciato questa frase con un tono insolitamente entusiasta, perciò quasi metà classe distolse per un attimo l’attenzione dal telefono e la dedicò a quello strano individuo che, dalla cattedra, era solito blaterare di cose fastidiose e irrilevanti, ma oggi, oh, chissà oggi di cosa aveva in programma di cianciare.
“Parleremo di Marx” annunciò Lanfredi con una voce resa stridula dall’emozione, e si fermò a vedere gli effetti della bomba appena sganciata sui giovinastri.
Metà classe continuò imperterrita a trastullarsi con lo smartphone. L’altra metà lo guardava stranita. Infine Matteo Sanna, dall’ultimo banco, diede voce al dubbio di tutti: “Chi è Marx, prof.?” A Lanfredi il cuore si fermò per un attimo. Ma si fece forza, capì che la sua carica sovversiva non poteva fermarsi così, ai primi passi incerti. Bisognava percorrerla tutta, quella strada perigliosa e in salita, e metterci tutta la forza accumulata e compressa in anni di dolorosa e umiliante sottomissione.