Non conosco il suo vero nome, anche se fa parte dei follower di vecchia data di Storia Continua. Tutto quello che so è che ha la foto di un ratto sul suo profilo e uno stile curioso e originale, che non ha tradito quando gli ho chiesto di inviarmi la sua biografia per partecipare all’iniziativa Ebook in Adozione del mese. Infatti, mi vedo arrivare un elenco (chi manderebbe un elenco in 8 punti per descrivere se stesso?); non l’ho voluto modificare, perché lui è così, è Rabolas, un “litte-ratto” uno di “quei rats che, come nei graffiti di Banksy, esistono senza permesso!”.
Ogni biografia come si deve contiene una serie di informazioni personali. Nel conservare questa dubbia convenzione, ecco le mie:
- Ho camminato tra distese infinite di bluebells in fiore nell’Oxfordshire e con le anatre lungo il Tamigi. Forse è banale ma per me è un bel ricordo.
- Ho letto per intero Alla ricerca del tempo perduto di Proust.
- Ho scritto la mia prima poesia a 7 anni. A quell’età capita di buttare giù qualche verso, ma la cosa stramba è che io ho continuato.
- Sono stato a Kensington, non Londra ma Cape Town, dove i bianchi sono lo 0.3% della popolazione. Mi sentivo osservato, ma ero in buona compagnia.
- In un parco di Montreal uno scoiattolo mi ha rubato il pranzo.
- Mi capita spesso di leggere gli articoli di giornale al rovescio, cioè dalla fine all’inizio.
- Mi sono perso nella notte della campagna ungherese con in mano una mappa di Google.
- Mi piacciono i numeri. Non è buffo per uno che si spaccia di essere un poeta?
Ho scelto la via dell’auto-pubblicazione nel momento in cui ho realizzato che incredibilmente la poesia interessa poco alle case editrici, e infatti ho capito che alle case editrici interessano poco gli esordienti in generale. Nel frattempo però ho scoperto che mi piace auto-produrmi, perché mi piace gestire in maniera totalmente indipendente il mio lavoro. Ecco il mio ebook da far adottare! rigorosamente self! ma ahimé, è poesia 😉
Invarianze di scala
Guardare la luna sotto le stelle gettate qua e là, passeggiare in città, un pomeriggio piovoso, incontrare stranieri e guardarsi un po’ attorno. Poesie urbane, di città, curiose come la notte spiata dai gufi sopra i fiori di marzo per parlare di me e di voi.
Frantumi di specchio seminati
per strada lungo la notte.
Alberi altissimi dai rami scarni
sotto i miei piedi corrono nuvole.
E come un fiore che si apre la notte
un ritaglio di cielo in un raggio di sole:
uno schizzo di luce si scioglie per strada
si trasforma in un’ombra, uno sprazzo
d’altrove. E io, che sono solo un riflesso
in questo nulla d’autore, un altro
me stesso. Un’immagine obliqua.
Un sassolino gettato tra pozzanghere
sparse e circolari orizzonti.
RIFLESSIONI
La raccolta di poesie “Invarianze di Scala” è disponibile su Amazon, Wattpad e il blog di Rabolas, At sixes and sevens, insieme ad altre short stories come “Non tutti i vagabondi hanno perso la via”.
Buona lettura.
(E grazie Rab per passare così spesso da qui..)
3 risposte
grazie Sonia! e grazie anche per aver pubblicato la mia bio così com’è 😉
tenterò di sdebitarmi in qualche maniera! 😉
Continua a seguire il sito 🙂
course 😉