La diffusione sempre più ampia dei chatbot, i programmi in grado di tenere conversazioni con gli esseri umani, sarà una delle tendenze del digitale per il 2017. Pensate che da quando Facebook ha aperto la sua piattaforma di messaggistica agli sviluppatori, lo scorso anno, sono sono stati attivati più di 34.000 bot, molti dei quali non soltanto finalizzati all’assistenza clienti o allo shopping, ma anche in qualche modo a soddisfare le esigenze emotive e creative degli utenti.
Le prime media company ad investire sui Facebook bot sono state CNN, New York Times, Buzzfeed e The Guardian, ma c’è da aspettarsi un’ulteriore spinta nello sviluppo di tali strumenti, considerando i bassi costi di produzione e che le app per la messaggistica istantanea stanno superando di gran lunga, nelle preferenze degli utenti, gli stessi social network.
La cosiddetta “killer application” nell’ambito dell’editoria ancora non è stata lanciata, ma ci stanno lavorando sodo quelli di BAM Mobile, agenzia digitale che sta testando Author Bot, un servizio per autori (ma anche editori e agenti letterari) che vogliono creare in modo semplice e rapido dei chatbot con cui i lettori possano interagire via Facebook Messenger, Slack o Telegram.
Per capire di cosa stiamo parlando date un’occhiata al bot dimostrativo dedicato ad Alice nel paese delle meraviglie; il WonderBot, in breve, permette di interagire con i personaggi del libro, approfondire informazioni sull’autore e divertirsi con qualche quiz per testare la propria conoscenza della storia.
Cosa fa Author Bot
Tre funzioni di base che nella pratica si traducono in un notevole risparmio di tempo e denaro per gli autori che vogliono promuovere il proprio libro, nonché nella possibilità di ampliare la propria audience e le opportunità di guadagno. Infatti, gli autori possono interagire con i lettori senza effettivamente essere presenti sulla piattaforma di scambio messaggi, poiché il chatbot è programmato per tenere delle conversazioni, uno a uno, sfruttando l’intelligenza artificiale.
I contenuti proposti da Author Bot, oltre ad essere integrati con video, audio, immagini, emoji o gif animate, possono essere aggiornati e personalizzati in modo che ogni singolo utente possa avere un’esperienza di lettura unica.
Inoltre, grazie all’analisi delle conversazioni il bot di Bam Mobile sarebbe in grado di dare precise indicazioni agli autori su quali sono i contenuti che scatenano il maggiore interesse e coinvolgimento dei lettori, e come utilizzare questi dati per migliorare la comunicazione e il marketing.
Le opportunità per la promozione libraria sono quindi enormi, anche se sui bot pende ancora un certo pregiudizio. “Parlare con un programma per elaboratore può sembrare, beh, raccapricciante”, ha ammesso lo stesso cofondatore dell’agenzia, Roy Murphy. Ma a suo dire, per migliorare l’esperienza utente e superare il fattore C (creep factor 🙂 ) serve proprio il contributo forte di chi i libri li crea e li produce.
People in the book industry are perfectly placed to exploit this new tech. The combination of compelling characters, rich story-worlds and sophsiticated storytelling skills provide a brilliant opportunity for some best-in-class creative chatbots – fom a friendly discovery bot that leads you through a bookshop to a spin-off novella that unfolds by talking to an automated first-person protagonist.
2 risposte
Ciao Sonia,
interessante as usual. Ripubblicalo su convcomp.it se vuoi 🙂
bye
giorgio
WOW!!!!
sono strabiliata! veramente!